Un progetto d’investimento sul fotovoltaico, due impianti di produzione: Regione decide su Via

 
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Gela. Un nuovo investimento sul fotovoltaico nell’area locale è sotto valutazione da parte dei tecnici della Regione, che devono verificare le istanze presentate dalla società Edera sol srl, legata al gruppo Canadian solar Uk projects ltd (almeno stando a quanto riportato dalla documentazione presentata agli uffici palermitani). Il progetto prevede due impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, già ribattezzati “Spadaro” e “Settefarine”. L’area individuata ricade proprio nella zona di Settefarine e i responsabili della società hanno presentato anche gli atti preliminari di acquisto dei terreni. In base ai dati forniti, emerge che gli impianti sono stati ideati per la produzione complessiva di nove Mw. Le istanze risalgono alla fine dello scorso anno e sono state pubblicate solo poche settimane fa. Tocca ai funzionari dell’assessorato regionale territorio e ambiente accertare la necessità di sottoporre il progetto alla procedura di valutazione d’impatto ambientale. Quella della società con sede legale a Milano non è la prima proposta di investimento nel settore per l’area locale. Dopo il flop del maxi investimento “Ciliegino”, sono stati diversi i gruppi a lanciare la carta della produzione di energia da fonte solare.

Le caratteristiche del territorio locale e l’irraggiamento solare quasi costante lungo tutti i periodi dell’anno, sono fattori tenuti in forte considerazione da aziende che operano nel campo delle energie rinnovabili. In base ai dati tecnici riportati, i responsabili della società prevedono di installare impianti per la produzione in corrente alternata, a “connessione trifase a media tensione”.

2 Commenti

  1. Ma qualcuno l’avrà fatta una visura su questa società?
    Provate a divertirvi su internet, scoprirete un capitale di 500 sterline!

  2. Il fotovoltaico non contribuisce ad aumentare la ricchezza del comprensorio, anzi la riduce poichè intensifica I processi di desertificazione. Inoltre si riduce l’uso del suolo a disposizione delle coltivazioni agricole e quindi si ridurrebbe la quantità di alimenti prodotti mentre la fame del mondo aumenta.Nessun posto di lavoro e solo speculazione. Perchè continuare a devastare un territorio già fortemente compromesso? A vantaggio di chi? Qualche spicciolo per progettisti e costruttori? Ne vale la pena? Spero che la nuova governance cittadina cambi rotta. Il fotovoltaico deve essere installato solo su edifici e strutture produttive e non su suolo agricolo. Spero che ciò sia attenzionato dagli Onorevoli locali che ad oggi una cosa per la città non l’hanno fatta.

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