Via libera riequilibrio, Scerra: “Il mio voto per aiutare la città, non accetto strumentalizzazioni”

 
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Il consigliere Fdi Salvatore Scerra

Gela. L’adesione al piano di riequilibrio, questa mattina in aula consiliare, è stata approvata anche grazie alla presenza di consiglieri di opposizione. Un voto, il loro, che certamente ha garantito la soglia di galleggiamento numerica ai pro-Greco. Alla seduta ha partecipato il meloniano Salvatore Scerra, che ha spiegato le ragioni del suo dissenso all’atto, concludendo con il no. “Oggi il Comune è ufficialmente in fase di predissesto. Infatti la delibera di adesione al piano di riequilibrio, misura primaria, è stata votata dal consiglio comunale, diffidato entro e non oltre il 27 luglio. Questo piano di adesione darà novanta giorni di tempo all’ente per cercare di salvare il salvabile. Per noi è una procedura viziata dal ritardo del consuntivo 2021 e soprattutto dal fatto che ancora ad oggi non c’è traccia del consuntivo 2022 – dice Scerra –  inoltre come fatto rilevare dal nostro componente di partito e presidente della commissione bilancio, Pierpaolo Grisanti,  c’è un ammanco di oltre 136 mila euro al consuntivo 2021 insieme a molte altre criticità rilevate nella relazione del collegio dei revisori. Sono queste le vere motivazioni della nostra presenza e del nostro voto contrario alla delibera di oggi sull’adesione alla procedura di riequilibrio”.

Il consigliere Fdi è sempre stato tra gli oppositori più convinti del primo cittadino e della sua amministrazione e a maggior ragione vuole allontanare qualsiasi ipotesi di “stampella politca”. “Le strumentalizzazioni fatte in queste ore – continua Scerra – servono solo ad aumentare l’odio verso la classe politica ed allontanare la gente. Personalmente sono un oppositore intransigente di Lucio Greco che considero ormai un sindaco agli sgoccioli, ma non mi tirerò mai indietro quando c’è da prendere decisioni che possano aiutare la città. Adesso ci auguriamo che in novanta giorni possano presentare il piano, altrimenti avremmo avuto ragione noi che da sempre sosteniamo che il sindaco avrebbe dovuto dichiarare da subito il dissesto, permettendo alla città di soffrire solo per pochi anni e al prossimo primo cittadino invece garantendo di amministrare con un bilancio che riparta da zero”.

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