Senza lavoro e senza ammortizzatori sociali, sit in degli operai della Trainito Costruzioni

 
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Lavoratori e segretari degli edili al sit-in davanti alla sede aziendale

Gela. C’è chi lavora negli appalti di Enimed da trent’anni e sta per avvicinarsi alla pensione. Da circa quindici giorni, però, otto operai della Trainito Costruzioni sono fermi “per esubero”. Al momento, per loro, non ci sono ammortizzatori sociali né lavoro. Questa mattina, dopo il nulla di fatto della riunione all’ufficio del lavoro di Caltanissetta e in attesa che la prefettura convochi un tavolo (chiesto dai sindacati), si sono radunati davanti alla sede aziendale, lungo la 117 bis Gela-Catania. “Vogliono solo capire quali saranno le scelte della società – dicono i sindacalisti di Fillea e Filca Francesco Cosca e  Nuccio Mangione – abbiamo chiesto l’attivazione della cassa integrazione ma l’azienda ha escluso che possano essercene le condizioni. I lavoratori sono disponibili anche ad attendere che sia l’Inps a coprire la cassa integrazione, senza gravare sulla società. I titolari non hanno accettato”. I lavoratori temono per le loro famiglie e per gli impegni già assunti, tra mutui e spese da sostenere.

Alla riunione convocata all’ufficio del lavoro nisseno c’era l’amministratore delegato di Enimed che ha confermato la piena disponibilità a rispettare il contratto che lega la multinazionale all’Ati della quale fa parte la Trainito, che scadrà a febbraio del prossimo anno. “L’azienda ha comunicato di non avere commesse sufficienti – concludono i sindacalisti in sit-in con i lavoratori – abbiamo chiesto l’intervento della prefettura. Da quindici giorni, gli operai non lavorano e non sappiamo neanche quante siano le unità in esubero. In una fase così difficile, vorremmo evitare che per l’esasperazione qualcuno possa essere spinto a gesti plateali, pur di non perdere il posto. Non dimentichiamo che dietro ad ogni dipendente c’è un’intera famiglia”.

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