“Argo-Cassiopea”, prescrizioni Eni: tavolo mai avviato, accesso agli atti e interrogazione

 
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Gela. I lavori del progetto per il gas “Argo-Cassiopea” sono in corso da tempo e i prossimi dovrebbero essere i mesi fondamentali, fino alla chiusura e alla messa in produzione. Il gas estratto dai giacimenti al largo della costa locale è destinato ad essere immesso nella rete nazionale. Quando Palazzo di Città rilasciò le due autorizzazioni di propria pertinenza, pose una serie di prescrizioni, soprattutto ambientali, che vanno attuate da parte di Enimed che coordina l’investimento. Un tavolo, per affrontare il tema e valutare lo sviluppo degli interventi in tal senso della multinazionale, non si è mai costituito né ci sono state riunioni con le parti coinvolte. Si attende ormai da alcuni anni. La multinazionale si era detta disponibile a dare attuazione alle prescrizioni dettate ma serve coordinare tutte le fasi. Il responsabile della Riserva Biviere Emilio Giudice fin dal primo momento ha sostenuto che prima ancora dell’avvio dei lavori di “Argo-Cassiopea” sarebbe stato necessario che l’azienda iniziasse a dare attuazione alle misure. Si sarebbe dovuto sottoscrivere un protocollo. Ci sono stati contatti, in varie fasi, tra lo stesso Giudice e il dirigente comunale Antonino Collura. Il responsabile della Riserva inoltrò diversa documentazione. Interlocuzioni informali ci sono state pure di recente. Il senatore grillino Pietro Lorefice ha presentato una richiesta di accesso agli atti, rivolta agli uffici municipali per avere informazioni circa l’evoluzione delle prescrizioni dettate ad Enimed.

In serata, se ne discuterà in consiglio comunale, dato che è stata presentata un’interrogazione sul tema, sottoscritta anche dall’esponente M5s Virginia Farruggia. “Sarebbe importante avere indicazioni precise dagli uffici comunali – dice Giudice – anche perché si tratta di misure da attuare ma servono le necessarie coperture finanziarie. Dovremmo poi capire in quale bilancio Eni potrà inserire questa voce”. L’Ars, accogliendo la proposta poi fatta propria dal governo regionale, ha inserito nella legge finanziaria la norma che consentirà al municipio di incassare le royalties dalle estrazione in mare. Inizialmente, era escluso per via della disciplina che concede quote solo allo Stato e alla Regione. Con la norma posta in finanziaria, una percentuale della quota regionale sarà trasferita ai Comuni di Gela, Licata e Butera, che ricadono lungo il tratto interessato dalle attività, in mare e a terra.

 

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