“Avversari del sindaco diventati suoi alleati”: Trainito e gli equivoci d’aula

 
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Gela. “Il consiglio comunale non può essere messo sistematicamente da parte quando si tratta di portare in aula atti che, alla fine, si rivelano vere trappole, continuamente scoperte da noi consiglieri.

Sono dispiaciuto delle assenze del sindaco e dei dirigenti ma, comunque, come gruppo del Megafono non ci tiriamo indietro qualora ci venga chiesto di collaborare”.
L’esponente del movimento crocettiano Gaetano Trainito conferma il suo rammarico davanti agli ultimi eventi andati in scena tra i banchi del civico consesso.
“Temo – continua – che la stessa giunta comunale, al momento, sia maggiormente impegnata nella preparazione della campagna elettorale piuttosto che nella gestione di questa città. Volevo ricordare al sindaco e ai suoi assessori che non esistono consiglieri talebani, intenzionati a non collaborare a priori. Da questo punto di vista, ho apprezzato, anche se abbastanza tardivo, l’intervento della segreteria provinciale del Partito Democratico che sta cercando di ricucire lo strappo tra consiglieri e giunta”.
Stando a Trainito, l’obiettivo dell’amministrazione dovrebbe focalizzarsi intorno a precisi obiettivi. “In un momento come questo – ammette – le politiche sociali dovrebbero essere la priorità assoluta. Ai cittadini bisogna presentare fatti concreti e non semplici impegni aleatori. Purtroppo, il sindaco ha scelto di farsi appoggiare da consiglieri che, solo qualche mese, lo incalzavano chiedendogli pubblicamente di rispondere alle famose dieci domande e, adesso, sono a suo fianco”. La frecciata di Trainito mira ad una maggioranza consiliare che, stando a molti, pecca di eccessiva eterogeneità.

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