Bambino autistico escluso dalla gita scolastica, la mamma presenta una denuncia

 
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Un bambino autistico non potrà andare in gita perché la scuola non riconoscere lo straordinario alla maestra di sostegno.

Il Comune ignora una sentenza del Tar e invece delle 21 ore fissate dal giudice garantisce una copertura economica di appena 5 ore. La madre del bimbo di sette anni, anch’essa affetta da una malattia congenita che non le consente di sottoporsi a stress, ha deciso di sporgere denuncia al commissariato di polizia. “Mio figlio è emarginato perché colpevole di essere un soggetto autistico – accusa la donna (M. C. le sue iniziali) – anche se in forma lieve necessita dell’accudiente. Non posso accompagnarlo a causa di una malattia che impedisce di stancarmi. Mio figlio non potrà andare in gita con tutti gli altri compagni di classe. E’ una situazione incresciosa che mette in luce tutte le criticità del sistema scolastico incapace di garantire una giusta assistenza ai soggetti in difficoltà”. Il bimbo frequenta la seconda classe del plesso “Nelson Mandela” a Cantina Sociale, nella periferia a nord della città, diretto da Clizia Nobile. “Accudisco il bambino un’ora al giorno. La dirigente della scuola – assicura Lucrezia Raniolo – ha aperto le braccia evidenziando che il Comune gli ha messo a disposizione un budget limitato che preferisce dedicarlo alle lezioni e non per la gita. Mi auguro che il piccolo non rimanga a casa. Andrei anche gratuitamente se solo venissi autorizzata. E’ un problema che si ripete quotidianamente. Quando vado via il bambino resta solo. Un’ora è poca. Nessun bambino può programmare i bisogni fisiologici, soprattutto quelli affetti da autismo”. La madre del piccolo ha ammesso che in assenza dell’accudente è costretta a recarsi a scuola per accompagnare il figlio in bagno. “I soldi della gita li devolvo in beneficenza alla scuola – aggiunge la donna – Mio figlio resterà a casa comunque in rispetto degli altri bambini che hanno tutto il diritto di godere della gita scolastica”. “Mi sto adoperando per risolvere la vicenda nel migliore modo possibile – assicura l’assessore all’Istruzione Licia Abela – Contatterò la dirigente scolastica per trovare una soluzione. Il bambino non rimarrà a casa”.

Soluzione trovata. Stamattina abbiamo appreso che la dirigente Clizia Nobile ha trovato una soluzione per garantire la presenza del bambino e di un assistente.  

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