Blitz “Stella cadente”, in aula periti per intercettazioni: sospesi termini custodia

 
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Gela. Hanno giurato, davanti al collegio penale del tribunale, i periti che si occuperanno di trascrivere il contenuto di centinaia di intercettazioni, telefoniche e ambientali, che hanno consentito agli investigatori di chiudere il cerchio intorno al presunto gruppo della nuova stidda, quello al centro dell’inchiesta “Stella cadente”. Vista la complessità dell’attività istruttoria, il collegio presieduto dal giudice Miriam D’Amore ha disposto la sospensione dei termini di custodia cautelare per tutti gli imputati attualmente sottoposti a misure, così come chiesto dal pm della Dda Matteo Campagnaro. Davanti ai giudici del tribunale, sono imputati Giovanni Di Giacomo, Salvatore Antonuccio, Samuele Cammalleri, Alessandro Pennata, Vincenzo Di Giacomo, Benito Peritore, Vincenzo Di Maggio, Giuseppe Truculento, Giuseppe Vella, Giuseppe Nastasi e Rocco Di Giacomo. I loro legali non hanno chiesto di accedere a riti alternativi e il dibattimento è stato aperto nel corso della scorsa udienza. Il mese prossimo, anche se i giudici dovranno comunque pronunciarsi su alcune eccezioni sollevate dalle difese proprio sulla valutazione delle intercettazioni, potrebbe essere sentito uno degli agenti della squadra mobile di Caltanissetta che ha seguito l’intera indagine. In base a quanto emerso dall’inchiesta, Bruno Di Giacomo (a processo per questi fatti ma davanti al gup del tribunale di Caltanissetta) e il fratello Giovanni Di Giacomo, ritenuti al vertice dell’organizzazione, avrebbero imposto aziende di fiducia, anche nel settore delle forniture ai bar cittadini. Gli esercenti sottoposti a minacce e ritorsioni sono costituiti in giudizio con gli avvocati Valentina Lo Porto (che rappresenta i titolari di due diverse imprese commerciali) e Alessandra Campailla (che ha avanzato la richiesta per conto di un ambulante). Parte civile, ma solo per alcuni capi di imputazione, è anche uno degli imputati, Rocco Di Giacomo, assistito dall’avvocato Antonio Gagliano. Costituito in giudizio l’antiracket (rappresentato dal legale Mario Ceraolo).

L’associazione “Gaetano Giordano” e la federazione hanno assistito gli esercenti che alla fine hanno deciso di denunciare. Secondo i pm della Dda di Caltanissetta, i poliziotti della mobile nissena e del commissariato di via Zucchetto, gli stiddari si erano riorganizzati, avendo la disponibilità di armi e uomini. Non è mai stato escluso il rischio di un ritorno al conflitto con esponenti di Cosa nostra. Gli imputati avrebbero puntato ad imporre le proprie regole in diversi settori economici, mettendo sotto scacco decine di esercenti. Ci sarebbero stati danneggiamenti a colpi di arma da fuoco e incendi. I coinvolti sono rappresentati dagli avvocati Flavio Sinatra, Carmelo Tuccio, Ivan Bellanti, Giovanna Zappulla, Cristina Alfieri, Enrico Aliotta e Antonio Impellizzeri.

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