Cedimenti e degrado mura Timoleontee, Alessi presenta un esposto in procura

 
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Uno dei cedimenti riscontrato da Alessi

Gela. Un esposto alla locale procura della Repubblica. L’ha formalizzato il presidente dell’Archeo-ambiente Giuseppe Alessi, tra i primi a denunciare lo stato di degrado delle Mura Timoleontee. “E’ la terza volta che intervengo. Una prima volta nel 1992, da semplice cittadino, mediante una pubblicazione monografica dal titolo “Gela il sito di Caposoprano nella storia”, non soltanto per spiegare la rilevanza delle Mura ma anche per rendere noto il loro deterioramento ed evitare che diventasse irreversibile – dice – una seconda volta nel 1997-1998, per dissentire sulla costruenda caserma dei vigili del fuoco, a ridosso del sito archeologico. Affissi un manifesto murale con la dicitura finale “Alla irrazionalità umana non vi è un limite”. L’esposto, con allegate foto dell’attuale situazione di deterioramento delle fortificazioni, è stato sottoscritto anche da Filippo Franzone, presidente del Comitato per lo sviluppo dell’area gelese. “Come presidente dell’associazione culturale “Archeo-ambiente” che rappresento da ventinove anni, non potevo limitarmi a pubblicare un post o articoli nei mass media, poiché reputo che il primo compito di ogni associazione culturale dovrebbe essere rivolto alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali”, aggiunge Alessi. Già diverse settimane fa, aveva evidenziato la situazione del sito di Caposoprano, dato che si prodiga anche come volontario per le visite guidate del sito.

“Essendo il mattone crudo cotto al sole un materiale molto fragile è necessaria una manutenzione periodica. D’altronde, dall’ultimo restauro effettuato dall’architetto Eugenio Galdieri sono trascorsi circa trent’anni. Se non si interviene opportunamente scomparirà una testimonianza di fine V-III a.C., che per la maggior parte degli archeologi è considerata come uno dei più grandi ritrovamenti del XX secolo in tutta l’area mediterranea, poiché costituiscono uno degli esempi più significativi di architettura militare greca”, conclude Alessi. Spetterà ai magistrati della procura capire se possano esserci responsabilità ed eventuali omissioni.

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