“Centro idrogeno con Eni”, Greco-Baglieri: “Su ex Ciliegino e campagne serve interesse”

 
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Greco e il gruppo Udc hanno incontrato Baglieri (imagini

Gela. I punti all’ordine del giorno, almeno sul tavolo dell’assessore regionale Daniela Baglieri, sono sempre gli stessi, dal centro di alta tecnologia sull’idrogeno, passando per l’ex polo “Ciliegino” e il comparto agricolo che sconta la carenza idrica. Questa mattina, il sindaco Lucio Greco e il gruppo dell’Udc (c’erano l’assessore Danilo Giordano, il consigliere Salvatore Incardona e il coordinatore provinciale Silvio Scichilone) hanno incontrato l’esponente del governo Musumeci. Una visita palermitana, che è servita a fare il punto della situazione, dopo che negli scorsi mesi lo stesso Greco aveva chiesto un impegno concreto all’assessore, in quota centrista. Per il sindaco, anche facendo leva sul supporto di Eni, ci sono tutte le condizioni affinchè il centro per l’idrogeno possa sorgere in città. “Abbiamo tutti i requisiti e le carte in regole per vincere questa scommessa – ha ribadito il sindaco – seguiremo con grande interesse gli sviluppi inerenti la candidatura e ci auguriamo che tutto possa andare nel migliore dei modi. Prossimo passo sarà attendere l’uscita dei bandi per i centri nazionali di alta tecnologia, poi si fisserà un nuovo incontro con l’assessore Baglieri e il direttore generale del dipartimento energia, Antonio Martini, per capire insieme come procedere”. Sullo sviluppo del progetto per l’idrogeno è in programma un nuovo confronto anche con Eni. L’ex “Ciliegino”, che l’amministrazione comunale vorrebbe rilanciare come polo agro-energetico, deve anzitutto passare dallo scoglio dell’acquisizione delle aree e del pagamento degli espropri. Greco, anche all’assessore Baglieri, ha spiegato che l’amministrazione vuole procedere ad acquisire le aree, pagando gli espropri, attraverso fondi delle royalties estrattive.

Greco ha parlato di “legittime ragioni” degli ex proprietari, che non hanno mai ricevuto le indennità previste. “E’ un grande contenzioso che ogni giorno si fa più complicato e rischia di arrecare all’ente un danno erariale immenso. La mia amministrazione – ha detto – si è assunta una grande responsabilità riprendendo in mano questo progetto, ma c’è ancora grande attenzione nei suoi confronti, e le tante manifestazioni di interesse pervenute da parte di gruppi internazionali lo dimostrano”. Ha confermato che si cercherà il supporto legale di uno studio di professionisti, specializzato in diritto internazionale e poli energetici (come abbiamo riportato qualche ora fa). “Il progetto dell’agrofotovoltaico pesa come una spada di Damocle sulla testa di questa amministrazione, ma vogliamo sbrogliare questa matassa e fare in modo che ne venga fuori qualcosa di realmente fruttuoso per l’economia dell’intera città” ha spiegato ancora l’avvocato. Baglieri, come aveva già fatto, ha dato disponibilità. “Il nostro obiettivo – ha detto – è puntare sul fotovoltaico in maniera seria e con garanzie ben precise, affidandoci solo a società che operano da tempo nel settore. Gela è un territorio valido e dalle enormi potenzialità e, quando il quadro normativo sarà chiaro, ci muoveremo di conseguenza”. L’agricoltura ormai in crisi nera per mancanza di acqua è un altro punto irrisolto, che continua a strozzare migliaia di operatori. Il sindaco ha chiesto un interessamento vero da parte della Regione. “La politica regionale si è completamente dimenticata di noi, accumulando ritardi enormi sia nella manutenzione ordinaria che straordinaria degli invasi e portandoci al punto di sversare in mare acqua preziosissima, mentre tantissima gente è esasperata perché non arriva una sola goccia per irrigare. Chiedo, quindi, con forza – ha concluso – un tavolo tecnico per intervenire subito su questo e mettere in sicurezza gli invasi, una volta per tutte”. Sono tante le “incompiute” del territorio, in attesa che da Palermo battano un colpo. Sicuramente, Greco può contare sul supporto dei riferimenti Udc, che anche questa volta hanno fatto da tramite politico per arrivare al tavolo istituzionale. Sembra invece che non sia stato toccato un altro nodo, politicamente molto difficile, quello della gestione del sistema di Timpazzo.

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