Ciclo rifiuti, ancora verifiche: Lorefice, “ampliamento Timpazzo non risolve problemi”

 
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Lorefice durante un sopralluogo a Timpazzo

Gela. “Le verifiche proseguono”. Il senatore grillino Pietro Lorefice, in questi giorni, ha condotto sopralluoghi nei siti principali del ciclo locale dei rifiuti. Ha raggiunto la piattaforma integrata di Timpazzo, chiedendo una serie di atti agli uffici di Impianti Srr, l’in house che gestisce il sito. E’ stato a Brucazzi, area che ospita il sistema di compostaggio, frenato da alcuni danneggiamenti: furti e un doppio tentativo di incendio sono stati segnalati dal commissario Ato Giuseppe Lucisano. Anche in questo caso, ha acquisito una prima informativa e attende ulteriori atti richiesti alla struttura dell’ambito. “Svilupperò una serie di confronti, a livello locale e regionale – dice Lorefice – vorrei mettere intorno allo stesso tavolo tutti i soggetti istituzionali che ad oggi non sono riusciti a raggiungere gli obiettivi previsti. La Sicilia, in generale, è sempre nelle ultime posizioni, in Italia, quanto a raccolta differenziata ed efficienza. La nomina del presidente della Regione a commissario straordinario, con tra i primi compiti quello di attivare gli inceneritori, è un esempio lampante di quale siano le priorità del governo, nazionale e regionale. Invece, una visione al passo con i tempi e con le norme, dovrebbe prevedere priorità come la riduzione dei rifiuti, il riuso, il riciclo, il recupero e solo come ultima tappa la discarica o gli inceneritori. Invece, con la nomina di Schifani le priorità si invertono, evidentemente”. La filiera locale è tra quelle che la Regione valuta con maggiore attenzione. Le emergenze che si sono susseguite sul territorio dell’isola hanno spesso avuto come valvola di sfogo proprio Timpazzo e l’impiantistica locale. La piattaforma integrata è tra le poche pienamente efficienti in Sicilia. Balla un potenziale progetto di ampliamento del sito, con due nuove vasche. “Sull’ampliamento di Timpazzo – aggiunge Lorefice – faremo delle valutazioni con il gruppo locale e con quello regionale. Entrerò nel merito politico. L’ampliamento non risolve i problemi. Non si può ragionare solo in questa direzione. Altrimenti, si rischia di perseverare. Ci sono problemi di altra natura. Ci sono aree industriali con eccellenze, aziende che sono ai vertici per il riciclo e il riuso di alcune frazioni, non solo la plastica. I territori si devono dotare di presidi industriali che possano risolvere problemi gestionali, ambientali ed economico-lavorativo. Si deve spingere in questa direzione e il nostro modello potrebbe essere un riferimento per l’intera Sicilia. Vanno sostenuti i progetti migliori, non per qualche imprenditore ma per la comunità”. Brucazzi, con il sistema di compostaggio che deve ripartire a pieno regime, seppur ci siano stati danni causati da azioni la cui natura è certamente da verificare con attenzione, è un altro nodo che viene toccato.

“La questione del compostaggio va affrontata con urgenza – conclude – al di là delle autorizzazioni, il problema di fondo è uno. Quell’impianto, localizzato in quell’area, non va bene. Quella tecnologia è in totale contrasto con tutti gli insediamenti industriali di quella zona. Tutti gli organi preposti sono stati informati. Il commissario Lucisano ha dato disponibilità ad un confronto, anche informale. E’ una tecnologia vecchia e inadeguata e non c’è solo la questione della capacità giornaliera, che non basta neanche per un terzo dei quantitativi conferiti da Gela. Quell’impiantistica, lì, non ci deve stare. Non basta avere il pezzo di carta che autorizza. Altra cosa, infatti, è l’esercizio attivo dell’impianto”. In giornata, l’altro senatore pentastellato, Ketty Damante, ha a sua volta contestato le scelte di Roma e Palermo. “Termovalorizzatori, depositi di scorie nucleari, riduzione di scuole, strade e ospedali. Il governo Meloni ordina e Schifani risponde. Roma decide come e quando spendere i nostri soldi, vedi la costruzione degli inceneritori, anche questi previsti nel Decreto Energia che individua il presidente Schifani quale Commissario Straordinario per la gestione dei rifiuti, nomina probabilmente voluta proprio dal presidente della Regione. Il centrodestra al governo del Paese e in Sicilia stanno trasformando la nostra Isola in una colonia per affaristi. La legge – sottolinea Damante – prevede inoltre la costituzione della struttura commissariale con nomina di due sub commissari pagati fino a 100mila euro annui. E autorizza inoltre l’apertura di un’apposita contabilità sulla quale confluiscono le somme Fsc. Ricapitolando quindi, non solo il centrodestra non consulta i territori su scelte strategiche della nostra Regione, ma impone anche con quali soldi devono essere effettuate, come nel caso dei termovalorizzatori che dovranno essere attivati con i fondi Fsc, fondi che in realtà servirebbero a colmare il gap infrastrutturale con le regioni del Nord. Praticamente Roma ordina e Palermo abbassa la testa subendo continui scippi di denaro e opportunità di rilancio del territorio, in favore invece di interessi privati”.

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