“Civismo non è maschera dei partiti”, riparte confronto: “Città ha tutto ma è fuori da tutto”

 
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Antonuzzo durante un incontro pubblico

Gela. Tre anni fa, furono tra i primi in assoluto ad avviare dibattiti pubblici per individuare punti programmatici da proporre alla città, che si affacciava al periodo elettorale. I civici, già allora, vollero tentare con un metodo diverso, che prendesse spunto dai temi e non dalle candidature. L’approccio iniziale non resse alla realpolitik, anche se pezzi di quell’area civica hanno seguito l’alleanza del sindaco Lucio Greco e hanno ruoli importanti in giunta. I civici che presero le distanze, rinunciando di fatto ad accordi e intese preelettorali, ci riprovano, cercando un prologo diverso. Nel tardo pomeriggio, si sono dati appuntamento all’hotel “Sileno”, dove tre anni fa organizzarono confronti e tavole rotonde. “Impegno civico cittadino”, così l’hanno ribattezzato. “L’approccio è semplice, conoscere per decidere, come già diceva Luigi Einaudi – spiega Emanuele Antonuzzo tra gli organizzatori dell’incontro – il metodo è di approfondire i temi. A differenza di tre anni fa, non siamo a quattro o cinque mesi dalle elezioni amministrative. Mancano ancora due anni. La nostra è un’apertura totale. Spero che anche in prossime occasioni possano esserci esponenti dei partiti, amministratori ma anche candidati alle regionali. Anche noi guardiamo con molto interesse alle regionali per capire cosa verrà proposto alla città. Abbiamo avuto tre deputati, ma mi pare che in questi anni la voce del territorio non si sia sentita. Vogliamo comprendere quali siano le idee e i programmi, ma non ci interessa la retorica mediatica. La città deve ricostruirsi”. Per questo primo incontro, Antonuzzo ha voluto al tavolo il docente universitario Maurizio Caserta, che da anni ha un legame di amicizia, professionale e anche politico con chi in città guarda ad un civismo puro. “E’ anzitutto un economista che può dare elementi importanti – aggiunge Antonuzzo – sicuramente, non ha interessi politici. Da un punto di vista strategico, sul piano economico e delle rotte dell’approvvigionamento energetico, questa città è un fulcro ma non sa di esserlo. C’è la bioraffineria, ci sono i gasdotti e ora il progetto “Argo-Cassiopea”. Allo stesso tempo, c’è la nave greca e ci sono i siti archeologici. E’ una città molto più importante di quello che ritiene di essere. In teoria c’è tutto ma è anche fuori da tutto, senza collegamenti viari, senza infrastrutture e reti”. Il primo incontro tenutosi oggi è stata una prova, rispetto al precedente di tre anni fa. Al “Sileno” si è vista il parlamentare regionale del Movimento cinquestelle Ketty Damante, forse una prima spia dell’interesse ad un dialogo che la politica ufficiale può avere verso un civismo non schierato con i partiti.

Antonuzzo e Caserta all’incontro di oggi

Antonuzzo, tre anni fa, rinunciò alla candidatura in consiglio comunale nella “civica” dei dem. Non si rispecchiava nelle scelte e nelle decisioni preimpostate. Rispetto al civismo diventato una delle anime politiche dell’attuale amministrazione comunale, Antonuzzo sembra non rimpiangere assolutamente nulla. “L’esperienza di tre anni fa, alla fine, ha prodotto un pastrocchio politico. Il civismo è stata una maschera che il sindaco non ha saputo svelare. Pd e Forza Italia, all’indomani delle urne, ripresero i simboli. Il civismo – conclude – è il massimo della partecipazione ma non può essere solo lo strumento per finire sulle poltrone, che comunque è legittimo occupare”. Il sindaco Lucio Grecco, a chiare lettere, ha già fatto capire che vuole provare a raggiungere un secondo mandato, per dare continuità al programma. Quella dei civici che si sono dati appuntamento oggi sembra però una visione differente.

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