Coltellate alla compagna di corso, per la minore chiesta la messa alla prova

 
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Le fasi di quanto accaduto riprese dai sistemi di videosorveglianza

Gela. Si apre la concreta possibilità che la minorenne accusata del tentato omicidio di una compagna di corso possa accedere alla messa alla prova. Questa mattina, si è presentata davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale minorile di Caltanissetta. E’ stata sentita e ha ammesso di aver sbagliato. Si sarebbe scusata. Lo scorso dicembre, dopo un tentativo di chiarimento con la compagna, l’ha accoltellata a pochi passi dalla sede del centro di formazione professionale frequentato da entrambe. Ha usato un coltello. I difensori, gli avvocati Francesco Enia e Giusy Ialazzo, hanno ottenuto il giudizio abbreviato e allo stesso tempo è stata avanzata la richiesta di messa alla prova, anche in base alle relazioni favorevoli fino adesso prodotte dagli assistenti sociali. L’imputata è attualmente detenuta ma starebbe mantenendo una condotta ritenuta positiva dagli esperti che la seguono. Il gup vuole verificare e a maggio emetterà la decisione, anche se la possibilità della messa alla prova appare più che probabile. In questo caso, la giovane seguirà un programma dettagliato sottoposto al vaglio degli uffici competenti. In aula, c’era anche l’avvocato Filippo Spina, legale che assiste la famiglia della ferita.

Nelle scorse ore, intanto, i giudici della Corte di Cassazione hanno respinto il ricorso dei difensori dell’imputata che invece chiedevano l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Sono certi che non ci siano le condizioni per accusarla di tentato omicidio. Non avrebbe premeditato quanto accaduto, mancando anche l’intenzione di uccidere.

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