Combustibile pulito dai rifiuti, Impianti ha trasmesso progetto Css alla Regione

 
0
L'impianto Tmb di Timpazzo

Gela. Combustibile da immettere sul mercato, da produrre attraverso il ciclo dei rifiuti. A Timpazzo, come è ormai chiaro, si lavora anche in questa direzione. Il progetto è stato trasmesso alla Regione, che valuterà tutti gli aspetti prima di rilasciare l’autorizzazione. Il manager di Impianti Srr (l’ingegnere Giovanna Picone) e gli uffici tecnici della società da tempo sono impegnati nell’efficientamento della piattaforma integrata. Negli scorsi mesi, si era già conclusa la procedura autorizzativa per interventi di adeguamento dell’impianto Tmb, di modo da renderlo ancora più funzionale alle esigenze dell’intero territorio. La base fondamentale del nuovo progetto parte dal trattamento della frazione organica prodotta dai Comuni della Srr4 e dei sovvalli, anche esterni, così da garantire combustibile secondario. “E’ un ampliamento del sistema di produzione del Css rispetto a quello che già produciamo con il Tmb”, spiega Picone. La produzione di Css, il cui processo ha ottenuto la certificazione di qualità, verrà implementata. Il sistema di Timpazzo potrebbe diventare il punto finale del percorso dei sovvalli di altri Tmb, che serviranno a generare combustibile da rivendere. Il Css di Timpazzo, immesso sul mercato, diventerebbe combustibile “a basso costo e pulito” per altri impianti, “fortemente energivori come cementerie e centrali termoelettriche”. Una soluzione per l’approvvigionamento energetico, a basso costo, in un periodo di forti turbolenze su questo fronte. Una scelta finalizzata a limitare al minimo i conferimenti in discarica.

Il ciclo del Css, come è riportato anche nella documentazione inoltrata alla Regione, è previsto nel piano di gestione dei rifiuti solidi urbani dell’isola. Il Css di Timpazzo sarebbe un’alternativa ai combustibili fossili, abbattendo la percentuale di inquinanti immessi in atmosfera. “Il recupero energetico, ovvero l’utilizzo di combustibili provenienti da rifiuti, rappresenta una priorità ambientale programmatica regionale, nazionale e comunitaria, seconda solo al recupero di materia dai rifiuti”, viene spiegato negli atti che saranno valutati dagli uffici palermitani. Una soluzione che è stata studiata probabilmente anche per andare incontro alle esigenze dei Comuni dell’ambito, che da alcuni mesi devono fare fronte al sequestro dell’impianto di compostaggio di Brucazzi (gestito dall’Ato Cl2 in liquidazione). La frazione organica viene conferita in altri sistemi, fuori dal territorio, con un aggravio considerevole dei costi.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here