Con venti chili di marijuana al porto di Messina, Brasile e Peritore rispondono al giudice

 
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Messina. Venti chili di marijuana in un trolley da viaggio. Per i poliziotti che li hanno arrestati nell’area degli arrivi dei traghetti, nel porto di Messina, il ventinovenne Alessandro Peritore e il quarantanovenne Marco Brasile potrebbero essere corrieri della droga, forse a disposizione di un giro più ampio. Questa mattina, difesi dall’avvocato Flavio Sinatra, si sono presentati davanti al giudice del tribunale messinese, per l’udienza di convalida. Brasile, che è incensurato, ha risposto. La droga è stata trovata nel portabagagli della sua vettura, presa in affitto, così come quella di Peritore, in passato coinvolto nel blitz antimafia “Agorà”. I poliziotti di Messina, quelli del commissariato di Gela e della squadra mobile di Caltanissetta, hanno fatto scattare gli arresti, dopo i primi controlli. I due indagati, poi trasferiti in carcere, erano sullo stesso traghetto, ma con auto diverse. Non si esclude che la scelta sia stata effettuata per evitare di incappare in controlli stradali durante il tragitto verso Gela. Una possibile staffetta, che gli inquirenti stanno valutando. Peritore si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha comunque reso dichiarazioni spontanee.

Nella sua abitazione gelese, i poliziotti hanno sequestrato circa tre grammi di marijuana. In quella di Brasile, invece, c’erano sei grammi di cocaina e oltre novanta munizioni da caccia, irregolarmente detenute.

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