Condannata per droga in Polonia, adesso finisce ai domiciliari: ha un figlio

 
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Gela. Arrestata dai carabinieri del reparto territoriale dopo essere stata raggiunta da un mandato di cattura europeo perché deve scontare tre anni di reclusione con l’accusa di traffico di droga in Polonia.

Adesso, una trentottenne polacca, residente in città, potrà essere trasferita nella sua abitazione sotto regime di arresti domiciliari.
E’ stato il giudice Giovanbattista Tona, a conclusione dell’udienza di convalida svoltasi in corte d’appello a Caltanissetta, a dare il proprio parere favorevole. I difensori della donna, gli avvocati Flavio Sinatra e Cristina Alfieri, hanno messo in luce come la donna, da tempo, risieda in città, convivendo con un uomo di nazionalità italiana.
Dalla loro relazione è nato un bambino. Elementi, questi, che sono serviti a rafforzare la linea difensiva in attesa della definizione dell’intera procedura legata al mandato d’arresto spiccato dalle autorità di Varsavia. Intanto, la donna ha lasciato il penitenziario di Agrigento dove era stata trasferita subito dopo l’arresto.

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