Costi esorbitanti per la vigilanza del tribunale, il sindaco attacca gli alleati

 
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Gela.
In un solo colpo due maxi debiti fuori bilancio da quasi tre milioni di euro e aspre polemiche che contribuiscono ad incrinare ulteriormente il rapporto, già assai labile, tra il sindaco Angelo Fasulo e un gruppo di suoi compagni di partito.

Questa volta, a far tremare i banchi dell’aula consiliare ci ha pensato un debito fuori bilancio, targato Ksm, da oltre un milione di euro accumulato a causa di servizi di sorveglianza in edifici comunali, compreso il nuovo palazzo di giustizia, non ancora saldati alla società.
“Lo dico chiaramente – è intervenuto il socialista Piero Lo Nigro – il sindaco Fasulo è persona nobile ed è il mio sindaco ma, allo stesso tempo, uscirò dall’aula perché non voterò questo debito. Vorrei capire, invece, come si giustificano, in un solo giorno, fatture inoltrate dai dirigenti di Ksm per un totale di oltre settecentomila euro. Tutto questo con data 5 settembre 2011 quando l’iniziale contratto stipulato anche per la vigilanza del nuovo palazzo di giustizia fissa un costo annuo del servizio pari a cinquecentomila euro. Facile gettare discredito sui consiglieri comunali. Perché, invece, non si fanno nomi e cognomi dei dirigenti che hanno permesso questo vertiginoso aumento delle tariffe?”. Una presa di posizione alla quale il sindaco Angelo Fasulo ha cercato di porre rimedio. “Si tratta di una serie di fatture non saldate alla Ksm – ha ammesso – allo stesso tempo, parliamo di un debito da circa 1,2 milioni di euro che possiamo onorare grazie allo speciale fondo messo a disposizione dal governo. Non pagare costerebbe un ulteriore aggravio di spesa”.
Il sindaco, allo stesso tempo, non ha risparmiato critiche in direzione dei molti consiglieri usciti dall’aula non appena si è trattato di esaminare il capitolo debiti fuori bilancio. “Chi non vota il debito maturato con Ksm e quello per l’esproprio dei terreni che servirono alla realizzazione di un istituto scolastico, risalente agli anni settanta – ha detto – lavora solo ed esclusivamente contro la città, aprendo la strada al dissesto di bilancio e all’aumento delle tasse”.
Stando al dirigente del settore Alberto Depetro, i due maxi debiti, non a caso trattati per primi nell’elenco degli oltre venti giunti in aula, possono trovare copertura economica solo con l’utilizzo dei fondi governativi messi a disposizione dal decreto salva comuni. “Calarli nel bilancio di previsione – ha precisato – significherebbe un pesante aumento di spesa. Saremo costretti ad accendere mutui con la Cassa depositi e prestiti e avremo per alcuni anni ammortamenti pesanti da sostenere. Il debito Ksm, a differenza di quello relativo all’esproprio, non è conseguente ad una sentenza passata in giudicato”.
Alle frasi al vetriolo pronunciate dal sindaco Fasulo non ha mancato di rispondere il democratico, e suo compagno di partito, Enrico Vella. “Il sindaco – ha controbattuto – poteva risparmiarsi quest’intervento. Lasciare l’aula perché non si condivide un debito fuori bilancio significa lavorare contro la città? Mi sento mortificato. Piuttosto, perché non si cerca di capire quali responsabilità dirigenziali ci sono dietro a tariffe tanto consistenti nonostante l’originario contratto recitasse ben’altro?”.
Giacomo Gulizzi del Pd e l’autonomista Vincenzo Cirignotta hanno preso le difese del primo cittadino. “Non c’è nulla di anomalo – hanno ribattuto – questi debiti vanno pagati. L’amministrazione Fasulo ha scelto di non riporli nel cassetto come si fece in passato. L’aumento dei costi riportati nelle fatture si lega al fatto che, nel periodo di trasferimento dai vecchi ai nuovi uffici giudiziari, gli operatori Ksm hanno dovuto sorvegliare due strutture diverse”.
Lo stesso Guido Siragusa dell’Udc ha chiesto spiegazioni prima di poter esercitare il suo voto. “Voglio capire – si è rivolto ai dirigenti presenti in aula e ai componenti del collegio dei revisori – se tutte le fatture della Ksm siano state giustificate e abbiano trovato il sì dei funzionari di Palazzo di Città”.
Una conferma, da questo punto di vista, è arrivata dal dirigente Patrizia Zanone e dagli stessi revisori dei conti. Giuseppe Collura dell’ex Mpa e Giuseppe Morselli, invece, hanno voluto delucidazioni circa il rimborso dei pagamenti effettuati per coprire il servizio di vigilanza a palazzo di giustizia.
“E’ ancora previsto – sono intervenuti – il rimborso all’ottanta percento? Vorremo esserne certi”. Alla fine, con un’aula orfana di buona parte degli esponenti del Partito Democratico e di quelli di Articolo 4, oltre ad alcuni esponenti d’opposizione, da Luigi Farruggia a Salvatore Gallo passando per Antonino Ventura: il debito fuori bilancio contratto con il gruppo Ksm è stato votato favorevolmente da quattordici presenti.
Stesso discorso per quello relativo all’esproprio di alcune aree necessarie alla costruzione di un edificio scolastico, risalente agli anni settanta, da 1,6 milioni di euro. Adesso, i consiglieri si riuniranno nuovamente il prossimo lunedì.
Sicuramente, i due debiti fuori bilancio appena approvati non hanno per nulla appianato le tante incomprensioni interne alla maggioranza di governo soprattutto considerando che all’appello mancano ancora altri venti debiti già inseriti all’ordine del giorno. 

 

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