Depuratore Macchitella, Regione chiude iter: c’è decreto e parere ok su Vinca

 
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Il depuratore di Macchitella

Gela. Va verso la conclusione, l’iter, piuttosto articolato, del progetto per il potenziamento dell’impianto di depurazione di Macchitella. Nelle scorse settimane, c’era stato il parere della commissione tecnica specialistica che opera per l’assessorato regionale territorio e ambiente, che aveva escluso l’assoggettabilità alla procedura di valutazione ambientale. Una conclusione acquisita dal dipartimento ambiente, che adesso ha rilasciato il decreto. In sostanza, era il passaggio ultimo della procedura, che apre alla fase di gara e poi all’avvio dei lavori. L’adeguamento e il potenziamento del sistema di Macchitella sono ritenuti strategici, così da assicurare la copertura anche ad altre aree della città, da Manfria e fino ai quartieri sorti con le opere di edificazione degli ultimi anni. Il progetto prevede di ampliare la capacità dell’impianto dagli attuali 12 mila abitanti equivalenti a 25 mila. Il dipartimento ambiente della Regione, nel decretare l’esclusione dalla procedura di valutazione ambientale e il parere favorevole Vinca, prevede anche alcune prescrizioni, da adempiere sia prima dell’avvio dei lavori che a conclusione.

“Prima dell’inizio dei lavori dovrà essere trasmessa copia del progetto esecutivo rielaborato in funzione delle prescrizioni impartite da tutti gli Enti intervenuti e delle condizioni ambientali del presente parere”, si legge nel decreto. Nel corso dell’istruttoria, infatti, era stato rilasciato un dettagliato parere, con prescrizioni, anche dalla Riserva Biviere. E’ prevista inoltre un’attività di costante monitoraggio ambientale, nel corso di tutte le fasi, coordinata dagli enti preposti. Il parere favorevole rilasciato dalla commissione tecnica specialistica era stato reso noto dal deputato regionale Giuseppe Arancio, che insieme al geologo Giuseppe Fava, ha seguito la procedura. Il progetto di potenziamento dell’impianto, attualmente gestito dalla società italo-spagnola Caltaqua, si è reso necessario perché il sistema ha spesso generato scarichi di reflui non depurati, con gravi danni per l’area circostante del torrente Gattano e della costa. In città, arrivò la commissione parlamentare di inchiesta sugli illeciti nel ciclo dei rifiuti, che ha da tempo avviato approfondimenti sul sistema della depurazione. Il progetto si affianca a quello per il raddoppio dell’impianto consortile, all’interno della raffineria Eni, i cui lavori sono partiti sul finire dello scorso anno.

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