Dighe ferme e acqua razionata nelle campagne, crisi profonda: via mobilitazione agricoltori

 
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Una riunione degli agricoltori locali

Gela. Con l’imminente estate, per ora mitigata da inattese piogge, per gli agricoltori locali si apre uno dei periodi più difficili in assoluto. Le dighe sono continuamente a secco e non si prevedono miglioramenti. Il servizio fornito dal Consorzio di bonifica è decisamente sotto le aspettative minime, a causa di una crisi costante dell’ente. Senza acqua, senza servizi e senza infrastrutture vere e proprie, l’agonia del comparto è continua. Gli operatori adesso scendono in strada: lo faranno da mercoledì e fino a venerdì. E’ previsto un sit-in con volantinaggio a Ponte Olivo. Vogliono rendere pubblica una crisi che sta mettendo in ginocchio il settore e senza che arrivino segnali concreti dalla politica regionale. I recenti sversamenti di acqua, che da Disueri sono finiti in mare, hanno rafforzato una tensione che monta costantemente.

In realtà, da anni si chiede un piano generale di ripristino delle dighe ed un sistema efficiente di distribuzione idrica. Invece, ancora adesso l’acqua di Disueri finisce in mare mentre quella di Cimia è razionata. L’associazione “Santa Maria” e altre sigle del comparto locale hanno deciso di iniziare una fase di mobilitazione, in attesa che possano esserci risposte concrete dalle istituzioni. Ad oggi, l’acqua non c’è e solo le piogge inattese possono rendere meno complicata una quotidianità che nelle aree rurali è da sopravvivenza. Con i mesi estivi, a tutto questo si somma l’incubo degli incendi.

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