Diplomi facili al Michelangelo, la difesa vuole il processo ad Agrigento

 
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Gela. Si è aperto con una richiesta di incompatibilità territoriale il processo a carico dei vertici dell’ex istituto parificato Michelangelo. A sei anni di distanza dall’indagine che travolse le scuole private accusate di concedere diplomi con estrema semplicità.

Quelle che erano delle semplici dicerie si sono trasformate in inchieste vere e proprie che potrebbe provocare un piccolo terremoto giudiziario. Una maxi inchiesta che ha coinvolto decine di istituti privati siciliani e calabresi. In città è scattata la perquisizione all’istituto Michelangelo, una delle prime scuole paritarie. Quaranta militari della Guardia di finanza, hanno setacciato scuole in provincia di Agrigento, Ragusa, Catania e Cosenza. L’ipotesi di reato è di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione ed al falso. L’indagine è scattata dopo una serie di esposti anonimi. Sotto processo Ernesto Calogero, Emanuele Cassarino, Giuseppe Malfitano, Giovanni Rapità, Patrizia Calvo, Libero Lisè e Luigi Rizzari. La difesa ha chiesto che il processo venga celebrato ad Agrigento, sede legale delle società. Il tribunale deciderà a ottobre.

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