Disagi e disservizi in ospedale, il manager dell’Asp respinge le accuse dei medici

 
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Gela. Il manager dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp), Vittorio Virgilio, respinge ai mittenti le accuse di inadempienze che sfociano con disagi ai servizi dell’ospedale e al poliambulatorio di via Butera.

In quest’ultima circostanza, due utenti nel lamentare tempi di attesa di nove mesi per sottoporsi a un esame della tiroide avevano preferito rivolgersi alle strutture private e a pagamento del territorio.

“In merito all’episodio occorso al poliambulatorio – precisa il direttore generale dell’Asp – sulla tempistica relativa alla fruizione di una visita tiroidea, e alla prenotazione di esami specialistici, che al fine di abbattere le eventuali liste di attesa, questa azienda sta procedendo all’implementazione del nuovo cup, il quale consentirà, qualora non vi sia disponibilità immediata presso la propria struttura di appartenenza di accedere a una prestazione specialistica ambulatoriale, di prenotare la stessa, presso altre strutture della Asp“.

La Direzione aziendale nello smentire il cambio al vertice del direttore del distretto, Giuseppe Piva, con un altro dirigente medico, risponde agli esponenti del sindacato medico di Cgil, Anaao-Assomed, Cimo, Fesmed, Cisl e Aaroi, precisando che “per quanto concerne la palesata carenza di personale medico nei nuovi reparti di Radioterapia, Hospice, Risonanza magnetica e Breast unit di Senologia presso il presidio ospedaliero, nell’ambito del piano strategico delle attività aziendali, è già stato attivato il percorso assessoriale finalizzato al reperimento delle necessarie risorse economiche“.

Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica dell’ospedale di via Palazzi hanno accusato il manager parlando di “gravi carenze di personale medico e organici carenti in otto reparti”.

Una lunga e preoccupante lista che comprende le unità operative di Pronto soccorso, Cardiologia, Chirurgia, Pediatria, Ortopedia, Ostetricia, Patologia clinica e Malattie infettive.

“Chiediamo un rilancio della sanità – spiegano le organizzazioni sindacali mediche – anche per i presidi di Niscemi, Butera e Mazzarino. Un rilancio che passa attraverso la valorizzazione e il potenziamento degli organici oltre che degli organici medici anche di quelli infermieristici”.

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