Donna morì, era in cura al “Vittorio Emanuele”: in giudizio una nuova perizia

 
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Gela. L’incarico verrà ufficialmente affidato ad inizio gennaio. Il giudice Miriam D’Amore ha comunque accolto la richiesta difensiva per una perizia specialistica, che possa approfondire le cause della morte di una donna trentenne. Il decesso avvenne dopo il trasferimento in un centro sanitario di Palermo, disposto per l’aggravamento delle sue condizioni. La perizia è stata chiesta dai difensori degli imputati, Rita Zinna e Domenica Romano. In base alle accuse, ci sarebbe stata una sottovalutazione del quadro clinico proprio da parte dei medici e degli operatori del nosocomio locale, che ebbero in cura la trentenne, deceduta quattro anni fa. I familiari della donna sono parti civili, assistiti dai legali Lia Comandatore, Francesco Enia e Maurizio Cannizzo. Ad insistere per una nuova perizia sono stati appunto i difensori degli imputati, gli avvocati Antonio Gagliano e Rocco Guarnaccia. Il gup decise per il rinvio a giudizio.

Ritengono che si debbano avere riscontri precisi, anche per superare le differenze emerse nelle consulenze di parte. Altri due coinvolti, i medici Matteo Mazzariol e Alessia Zuccaro, sono davanti al gup del tribunale. Nei loro confronti la procura ha chiesto la condanna, anche se la decisione non è stata ancora emessa e si dovrebbe definire ad inizio dicembre.

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