Emergenza occupazionale in città, aumentano i senza lavoro

 
0

Gela. Emergenza occupazionale in città. Aumentano i senza lavoro e le imprese costrette a chiudere i battenti. L’onda lunga della crisi economica nazionale e mondiale si avverte tra la popolazione locale con drammatici effetti nella quotidianità.

Gli iscritti al centro per l’impiego nel 2011 erano 6247 di cui 2241 uomini, 1765 donne, 21 migranti e 2220 persone che hanno chiesto l’iscrizione nei registri per questioni legate agli ammortizzatori sociali. Un dato in aumento considerato la presenza costante di persone negli uffici dell’ex centro di collocamento. Giovani e meno giovani, alla ricerca di un posto di lavoro, con gli occhi alle bacheche appese sui muri alla ricerca di offerte di personale, spesso lontane dalla propria terra. Aumenta il ricorso alla cassa integrazione ordinaria: Tra il 2009 e il 2010 in provincia di Caltanissetta l’aumento è stato del 370 per cento. Terminata questa fase è aumentata del 250 per cento il ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga. Freddi numeri che da soli potrebbero rendere l’idea. Un dato preoccupante che testimonia il grave momento economico e sociale. Il crollo del settore edilizio (da sempre volano di ogni economia) e della maggiore committente pubblica, la raffineria, appunto, sta segnando l’economia gelese in maniera evidente. Le tanto annunciate manutenzioni dell’ormai vetusto impianto di raffinazione bloccano, di fatto, la nascita di nuovi posti di lavoro. L’assenza di commesse sta costringendo le imprese dell’indotto a chiudere. Centinaia di lavoratori non sanno come arrivare alla fine del mese e sono costretti a indebitarsi o a chiedere aiuto ad amici e parenti. Un effetto domino che coinvolge ogni settore dell’economia. Diminuiscono i consumi e molti supermercati sono costretti a chiudere. I recenti avvenimenti testimoniano il malessere che si respira in città: Nascono movimenti di disoccupati che scendono in piazza a protestare. Aumenta il tasso di criminalità e quello delle persone costrette a emigrare. La speranza è che tutto possa cambiare e che il vento della crisi cambi direzione. Nuove idee e progetti possono nascere, basta volerlo.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here