Espropri a peso d’oro, da 12 mila euro a 300 mila: il caso di contrada Olivastro

 
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Gela. In nove anni, si è passati da 12.116,86 euro a quasi 300 mila euro. Come è stato possibile? Si tratta di uno dei tanti espropri messi in atto per andare incontro alle richieste di aziende

e cooperative impegnate nella realizzazione di complessi residenziali d’edilizia economica e popolare convenzionata in città.
Un esempio, forse tra i più eclatanti, del presunto sperpero di denaro che, adesso, viene contestato anche tra i banchi del consiglio comunale. Proprio due giorni fa, il civico consesso ha detto sì al riconoscimento del debito fuori bilancio da 295 mila euro scaturito proprio dall’esproprio subito dai proprietari di un terreno da 1.337 metri quadrati in contrada Olivastro, dove adesso sorge il complesso residenziale Modernopoli.
Gli stessi proprietari che, almeno stando all’ordinanza n.782 del novembre 2005, avrebbero dovuto ricevere soltanto 12.116,86 euro. Adesso, invece, dopo le decisioni assunte dai giudici del tribunale ai quali si sono rivolti, otterranno quasi 300 mila euro. Perché nessuno ha controllato? Perché non si è provveduto a pagare le somme indicate nell’ordinanza? Perché non si è affrontato il capitolo del costo delle indennità spettanti agli originari proprietari?
Il provvedimento, infatti, autorizzava la definitiva espropriazione, di questo ed altri stacchi di terreno, per assicurare l’avvio dei lavori delle cooperative La Margherita e Primavera e dalle aziende “Sciacca Fortunato” e “Russello Angelo spa”, alle quali si aggiunsero l’impresa “Nicastro Antonino srl” e le coop “29 Aprile-14 Febbraio” e “Gela Casa”, tutte confluite nell’associazione di comprensorio Modernopoli. Invece, a nove anni di distanza, le casse di Palazzo di Città dovranno coprire un debito fuori bilancio da 300 mila euro.

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