Gli attacchi di Messinese sulla sfiducia, i diciotto “blindati”…tentazione Ghelas?

 
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Gela. Le prossime settimane possono rivelarsi decisive a Palazzo di Città. Le sorti dell’amministrazione comunale sono in mano al fronte dei diciotto che, salvo ripensamenti dell’ultima ora, depositerà la terza mozione di sfiducia entro i primi giorni di settembre. Il sindaco Domenico Messinese e il suo vice Simone Siciliano, probabilmente, hanno capito che il passo è concreto. Da giorni, è una sequela di attacchi a testa bassa. Messinese, in aula, ha “denunciato” la strategia messa in atto dalle “vecchie prostitute della politica”, ma non si è dimenticato di rispolverare i fantasmi dei “consiglieri che costano troppo” e anche nella risposta alle dimissioni dell’amministratore delegato della Ghelas Franco Gallo ha coniato il verso contro le “meretrici che come le lumache escono dopo la burrasca”. Il tentativo, forse, è di spaccare il fronte pro-sfiducia, magari buttandola in “rissa” politica, mentre si attendono ancora le misure correttive imposte dalla Corte dei Conti e gli aggiustamenti al piano economico finanziario di quattro anni fa (che dovrebbero risollevare i conti del servizio rifiuti).

Per ora, sindaco e vice hanno messo nel mirino quelli che considerano gli ispiratori della nuova mozione, da Carmelo Casano a Vincenzo Cirignotta passando per Giuseppe Ventura e Salvatore Scerra. I diciotto, però, si sono trincerati. Nessuna risposta alle provocazioni del sindaco. “L’unica cosa che ci interessa è la sfiducia, non c’è altro”, dicono informalmente molti dei consiglieri contattati. Non vogliono rispondere pubblicamente al sindaco, lo faranno in aula. Adesso, però, con l’addio di Franco Gallo, la poltrona della Ghelas (il posto di sottogoverno più ambito in assoluto) è di nuovo libera. Potrebbe finire in un’eventuale trattativa che faccia ammainare le vele a qualche consigliere del fronte della sfiducia, magari convincendolo ad un passo indietro? Oltre alla guida della Ghelas, rimane un posto libero in giunta. L’assessorato al bilancio (anche se il vero assessore sembra ormai il consulente esterno nominato da Messinese) è una casella non coperta. Probabilmente, Messinese e Siciliano cercheranno di far saltare il banco fino all’ultimo giorno disponibile, magari premendo sulle “debolezze” politiche di qualche pro-sfiducia o di qualche referente esterno.

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