“Gravi carenze di organico in ospedale”, Cisl-Fp: “Governance dia risposte”

 
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Gela. Pesanti carenze di organico negli ospedali principali del territorio provinciale, il “Sant’Elia” di Caltanissetta e il “Vittorio Emanuele”. La Cisl-Fp chiede all’azienda sanitaria di prendere tutte le misure necessarie per garantire servizi agli utenti e rendere più sostenibili i ritmi di lavoro per i lavoratori. Le note sono firmate dal segretario territoriale della Cisl-Fp Giovanni Luca Vancheri, dal segretario aziendale Antonino Michele Guagenti, dal segretario del polo ospedaliero “Sant’Elia” Vincenzo Spoto e dal segretario area sud Asp 2 Luigi Romano. Sul “Sant’Elia”, le aree di emergenza (pronto soccorso e pronto soccorso Covid) operano ad oggi “con un organico sottodimensionato rispetto ai dati riportati nella dotazione organica. Negli ultimi mesi, quattro unità infermieristiche per sopraggiunte esigenze sono state trasferite in altre unità operative come l’hub vaccinale. Oltretutto alcuni operatori godono di permessi relativi alla legge 104 con la conseguenza che fare dei turni di lavoro che consentano un’assistenza adeguata diventa alquanto difficile. Il personale che opera nelle aree di emergenza come quelle del pronto soccorso – continua la nota a firma di Vancheri, Guagenti e Spoto – è inevitabilmente sottoposto a pressioni lavorative che comportano la comparsa di stress psicofisico non indifferente, tutto ciò aggravato dalle diverse ondate pandemiche degli ultimi due anni di Covid”. Andando ai numeri, a fronte dei trenta infermieri previsti dalla dotazione organica, in servizio se ne contano al momento 26, con turni che vedono in campo solo quattro unità invece delle sei previste, dato che i lavoratori hanno l’obbligo di smaltire le ferie dovute. Situazione grave è quella che si registra in città. I medici presenti all’ospedale “Vittorio Emanuele” lavorano con dei limiti funzionali che non consentono di garantire un’offerta adeguata. “La chirurgia – dicono nella loro nota Vancheri, Guagenti e Romano – è rimasta con pochissimi professionisti che non riescono a soddisfare la domanda di salute della cittadinanza. Prova ne è che il primario ha scelto di andar via e accasarsi presso altra azienda sanitaria. La stessa chirurgia, tra l’altro, condivide i locali con l’ortopedia dove anche qui i pochi professionisti rimasti tentano eroicamente di sopperire alla carenza con enormi sacrifici. Non dimentichiamo la figura estremamente importante degli anestesisti. Lavorano con turni estenuanti per garantire in questo particolare momento, sia le sale operatorie che la rianimazione. La psichiatria è chiusa da ben due anni per la pandemia, che ha lasciato decine di pazienti senza un punto di riferimento fondamentale per la loro salute: la conseguenza è che i familiari hanno dovuto gestire la patologia del congiunto senza l’aiuto del professionista che da anni conosceva e seguiva il paziente”.

Inoltre, stando a quanto il sindacato ha avuto modo di accertare, l’unità operativa di Otorinolaringolatria attualmente opera con un numero insufficiente di medici (tale da non riuscire a garantire la reperibilità) e l’ambulanza attualmente in servizio nell’intero territorio gelese “parrebbe che effettui l’attività lavorativa senza la presenza del medico a bordo, esponendo l’utenza a un grave rischio per la mancata presenza del professionista”. La Cisl-Fp, pur nella consapevolezza della criticità del momento, chiede una risposta alla governance, procedendo a bandi che siano attrattivi, offrendo anche alloggio gratuito e una remunerazione superiore, così da attirare professionisti che di solito preferiscono lavorare nelle aziende delle aree metropolitane. Intanto, i sindacalisti chiedono la proroga al 31 dicembre di tutti i contratti a tempo determinato (sanitari e amministrativi). Il personale è oramai divenuto indispensabile.

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