“Ha violato le norme di sicurezza in fabbrica”: Interdetto operaio indotto

 
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Gela. Un’interdizione a tempo indeterminato dalla fabbrica Eni di contrada Piana del Signore. Un provvedimento, deciso dai funzionari locali dell’azienda, che è già stato comunicato ad un operaio cinquantenne, dipendente della società Elettroclima impegnata nell’indotto dello stabilimento.

Vengono contestate gravi violazioni della normativa in materia di sicurezza sul lavoro. Stando alla ricostruzione documentale effettuata dai tecnici della Sertec, con il compito di monitorare gli standard di sicurezza tra gli impianti del sito produttivo, l’operaio avrebbe agito senza rispettare i parametri imposti.
Impegnato in interventi su un serbatoio della fabbrica, avrebbe gettato pesanti tubi da un’altezza di circa venti metri. Le presunte irregolarità sono state dettagliatamente descritte in un dossier notificato anche ai responsabili dell’Elettroclima. Proprio i funzionari dell’azienda dell’indotto hanno provveduto a redigere una lettera di contestazione e a inoltrarla all’operaio.
Spetterà, adesso, al lavoratore finito al centro dei controlli fornire le spiegazioni del caso. In base agli accertamenti, i tubi sarebbero stati lanciati verso il suolo nonostante la presenza di altri lavoratori al di sotto del serbatoio. L’interdizione a tempo indeterminato non permetterà al cinquantenne di rientrare in fabbrica prima di un nuovo ordine da parte dei dirigenti del gruppo Eni.
L’operaio, in ogni caso, esclude gli addebiti contestatigli dai tecnici della Sertec, ribadendo il rispetto delle regole imposte in fabbrica. In base alla sua versione, nessuno sarebbe stato presente nell’area circostante al momento della caduta dei tubi. Il tema della sicurezza tra gli impianti dello stabilimento di contrada Piana del Signore continua ad essere tra i più delicati: da tempo, i dirigenti del gruppo hanno scelto di non tollerare alcuna eventuale violazione dei parametri da adottare.
L’interdizione a tempo indeterminato decisa nei confronti del lavoratore giunge dopo una serie di precedenti provvedimenti assunti nei confronti di altri operai dell’indotto, ritenuti responsabili di aver violato la normativa in materia di sicurezza. Nelle prossime settimane, si potrebbero avere nuovi sviluppi sul caso legato al cinquantenne: spetterà a lui rispondere alle contestazioni mosse dai tecnici che hanno allegato ai verbali anche diverso materiale fotografico. Di certo, l’interdizione va a gravare sulla posizione dell’operaio.

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