Si oppose alla pressione criminale, studentessa ricorda il sacrificio di Orazio Sciascio

 
0

Gela. Il passato tragico ricordato da una studentessa calabrese, Monica Varano, del liceo scientifico Filolao di Crotone. Nel suo elaborato ha tracciato il profilo di un esercente gelese che si oppose alle richieste criminali. Orazio Sciascio, 67 anni, pagò con la vita quel rifiuto. La sua vicenda è stata al centro dell’elaborato della studentessa nel percorso #inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità, proposto dal Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani. “Orazio Sciascio, si trovava nel suo negozio di alimentari a Gela, quando il 23 maggio del 1998, rifiutatosi di pagare il pizzo, sentendosi protetto dai figli carabinieri, fu ucciso con un colpo di fucile calibro 12 all’età di 67 anni. La mafia di Gela pochi giorni prima dell’uccisione di Orazio Sciascio, aveva eliminato in maniera assai brutale Fortunato Belladonna, un ragazzo di 16 anni. Si trattava di un periodo molto caldo, in cui a Gela la mafia seminava terrore. A pagare il prezzo di questi due delitti fu però Mirko Turco, non ancora diciottenne quando fu accusato prima dell’omicidio di Belladonna e poi di quello di Sciascio. Dieci anni e tre mesi in carcere, fu la pena che dovette scontare prima di essere dichiarato innocente, gli assassini, membri mafiosi in carcere, nel momento in cui divennero collaboratori di giustizia, confessarono l’omicidio del commerciante. Ancora una volta assistiamo a ingiustizie nei confronti di chi lotta, ritenendosi libero di fare le proprie scelte, ma soprattutto nei confronti di innocenti che, da un momento all’altro, vedono la loro stessa vita essere portata via”, così riporta una parte del testo della studentessa.

“L’educazione alla legalità dovrebbe far riferimento proprio a simili uomini che con il loro gesto e la loro attività hanno contrastato la criminalità; la storia di Orazio Sciascio dovrebbe essere ricordata soprattutto a scuola, durante i percorsi di approfondimento per la cittadinanza attiva, come si è verificato al liceo scientifico “Filolao” di Crotone, con l’adesione di alcune classi al percorso didattico “#inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità”, che ha permesso ai giovanissimi studenti di conoscere e apprezzare tanti protagonisti, noti e non, della legalità”, fanno sapere dal Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani. L’esercente venne ucciso il 23 maggio 1998.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here