“Hybris”, nell’affare della droga sei gelesi: arrestato anche licatese ferito al “GB oil”

 
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Agrigento. La base logistica della droga era a Licata tra le palazzine del quartiere ribattezzato “Bronx”. L’inchiesta “Hybris” ha permesso ai pm della Dda di Palermo di approfondire presunti contatti strutturati tra licatesi, gelesi, catanesi e coinvolti che vivono in altre Regioni. Gli arresti sono stati eseguiti nella notte dai poliziotti della mobile di Agrigento. Tra gli indagati raggiunti da misura c’è il trentatreenne gelese Giuseppe Domicoli, che ha diversi precedenti per droga. Gli inquirenti sono arrivati anche ad altri gelesi, il cinquantatreenne Paolo Cavallo, il quarantaseienne Giuseppe Sanfilippo (che un anno fa venne arrestato dagli investigatori agrigentini mentre trasportava cocaina lungo la Gela-Licata), il trentunenne Giuseppe Pasqualino, il trentaduenne Orazio Luciano Curva’ e il quarantaseienne Nunzio Ratto. Misure sono state imposte anche a Michele Cavaleri, Licata 45 anni; Antonietta Casaccio, Licata, 41 anni; Maria Casaccio, Licata, 35 anni; Francesco Cavaleri, Licata, 43 anni; Marco Cavaleri, Licata, 37 anni; Ramona Cellura, Licata, 39 anni; Fabio Della Rossa, Cercola, 38 anni; Calogero Forti, nato in Germania, 32 anni; Gioacchino Giorgio, Licata, 37 anni; Angelo La Cognata, Licata, 38 anni; Maddalena Concetta Marino, Licata, 48 anni; Marco Marino, Licata 33 anni; Luca Giacomo Marino, 48 anni di Licata; Antonio Milanese, Canicattì, 34 anni; Carmelo Gioelè Musumeci, Catania, 40 anni; Michele Palma, Scafati, 31 anni; Ferdinando Roberto Serravalle, Licata, 27 anni; Lillo Serravalle, Licata, 51 anni; Angelo Sorriso, Licata, 26 anni; Fabrizio Truisi, Licata, 39 anni; Santo Vitale, Catania, 59 anni.

Tra i primi a finire sotto osservazione, sarebbe stato il licatese Michele Cavaleri. Tre anni fa, nell’area di servizio Gb oil, venne raggiunto da colpi di pistola e rimase ferito. Per quei fatti, la scorsa settimana, è stato condannato in appello insieme a chi sparò e ad un altro licatese. Secondo quanto riferiscono gli investigatori, “emergerà dalle indagini che, con la famiglia del suo aggressore gelese, il presunto capo dell’organizzazione licatese avvierà un “pactum sceleris”, finalizzato alla commercializzazione di stupefacenti”.

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