I contratti sospesi alla Turco, l’azienda: “Decisione legata all’avviso di garanzia al titolare”

 
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L'imprenditore Carmelo Turco

Gela. “Gli accordi sottoscritti in prefettura nei mesi scorsi sono stati rispettati dall’azienda”. Così, i vertici di Turco Costruzioni, con una nota ufficiale, rispondono a quanto accaduto nelle ultime ore, con la sospensione dei contratti, decisa dai manager di Eni. “L’azienda ha erogato circa 750 mila euro tra cassa edile e stipendi – scrivono ancora – mentre l’attuale problematica stipendi riguarda parte della mensilità di marzo e quelle di aprile e maggio, che saranno pagate non appena verrà emesso il Durc. Cosa che avverrà nel più breve tempo possibile”. I vertici dell’azienda edile, tra le più longeve dell’indotto di raffineria, confermano quanto anticipato da questa testata, ovvero la sospensione dei contratti. “Confermiamo la sospensione dei contratti da parte di Raffineria di Gela spa – si legge ancora – a partire dal 31 agosto, se nel frattempo la situazione non sarà modificata. Ma riteniamo che ciò non dipenda dalla mancata emissione del Durc, che è scaduto da soli nove giorni lavorativi. Normalmente tutte le committenze concedono un minimo di elasticità, viceversa molte imprese in Italia avrebbero già chiuso i battenti”.

La sospensione dei contratti riguarda solo le attività in Eni, mentre la Turco continuerà a garantire gli altri cantieri. Stando a quanto emerge dalla comunicazione ufficiale, sulla decisione di Eni avrebbe pesato soprattutto il coinvolgimento di Carmelo Turco, titolare dell’azienda, nell’inchiesta “Double Face”, che sta toccando diversi ex vertici di Confindustria siciliana, a cominciare dall’ex presidente Antonello Montante. Nelle scorse settimane, Turco ha ricevuto un avviso di garanzia. I vertici aziendali, comunque, sembrano non limitarsi agli effetti generati dall’indagine. “Riteniamo che tale provvedimento – concludono – sia dovuto all’avviso di garanzia ricevuto dal rappresentante legale della Turco Costruzioni, ben noto agli organi di stampa e rispetto ai contenuti forse anche più che alla scrivente. Ma forse anche a qualcos’altro, su cui preferiamo non soffermarci al momento”. Da giorni, i lavoratori dell’azienda hanno ripreso la mobilitazione, insieme ai segretari provinciali Francesco Cosca (Fillea), Francesco Iudici (Filca), Giovanni Abela (Ugl) e Dathan Di Dio (Feneal). Chiedono il pagamento degli arretrati e delle indennità. Una situazione al limite, anche rispetto al loro prossimo futuro occupazionale e non è da escludere la riattivazione del tavolo in prefettura.

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