I “Migranti” di Iudice su “Le Monde diplomatique”

 
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Gela. Non un punto di arrivo ma una grande soddisfazione per continuare a credere nel suo lavoro, fatto di passione e sacrifici. Giovanni Iudice, artista nell’ambito della pittura, è riuscito a distinguersi sin dai primi anni del 2000 come primo pittore ad aver espresso il tema della migrazione nel Mediterraneo nelle opere pittoriche. Realizzate diverse opere sul tema dei migranti, Giovanni Iudice è riuscito ad attirare l’attenzione del periodico francese, Le Monde diplomatique, con l’opera “Nuvole a Venezia” ottenendone così la pubblicazione in un articolo in merito all’argomento culturale della migrazione. “Nell’opera Nuvole a Venezia – dichiara Giovanni Iudice – la scelta del tema della migrazione mi ha consentito di parlare universalmente dell’uomo in cui l’unico punto in comune è Canal Grande che, in qualità di strada, fiume, canale, consente all’umanità, nella sua diversità, di esprimersi”.

La pubblicazione dell’opera sulla prestigiosa rivista ha rappresentato per Giovanni Iudice non solo un’occasione per ampliare la propria visibilità in campo artistico, ma soprattutto una conferma della validità del suo modo di dipingere fondato sulla costante ricerca ed espressione di contenuti. “Nonostante la pittura sembri un’espressione molto semplice e gioviale – evidenzia Giovanni Iudice – paradossalmente è una tecnica alquanto difficile soprattutto per le questioni morali. Infatti – continua l’artista – l’arte non è solo una forma di spettacolo, ma dietro vi sono sacrifici, coinvolgimenti e ideali che vanno assolutamente tenuti in considerazione”. Il tema dei migranti ha consentito a Giovanni di ottenere in questi anni diverse soddisfazioni, tra cui anche la partecipazione nel 2011 alla Biennale di Venezia con l’opera “Umanità” e la pubblicazione di una sua opera sulla rivista londinese The Economist in merito all’argomento del mutamento di costume del mediterraneo in cui il dibattito dell’arte trova un’opportunità d’espressione. Adesso però, l’artista Giovanni Iudice, non essendo un romantico, si pone come obiettivo di dipingere la corporeità del mare, ponendolo in primo piano rispetto all’uomo che, seppur ritenuto dai lui al centro dell’universo, viene adesso decentrato. Emergerà così nelle sue opere un mare capace di esprimere l’interiorità dell’uomo.

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