I “modelli” Gela e Venezia, Descalzi punta anche su rifiuti: “Trasformarli in energia”

 
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L'Ad di Eni Claudio De Scalzi

Gela. Il progetto dei rifiuti, in partnership con Ghelas, l’hanno subito stoppato, nonostante il sindaco Lucio Greco, in consiglio comunale, abbia annunciato l’intenzione di sondare il terreno con Eni. La multinazionale, però, è comunque intenzionata a puntare su questo settore e sulla trasformazione dei rifiuti in energia. Parola dell’amministratore delegato Claudio Descalzi, che l’ha spiegato in una lunga intervista, rilasciata a “Il Sole 24 ore”. Il manager del cane a sei zampe richiama nuovamente l’esperienza di Gela, ma anche quella di Venezia. “Parlano i fatti. Circa un miliardo di investimenti in ricerca e sviluppo e tre miliardi nella realizzazione di progetti di decarbonizzazione nei prossimi tre anni, che saranno determinanti – ha detto – nel macro, siamo impegnati nella grande trasformazione della chimica e della raffinazione in Italia, da Venezia a Gela”.

L’azienda sta puntando su un sistema capillare, basato anche su piccoli impianti per il trattamento dei rifiuti. “Nel micro, con il lancio di impianti di trattamento, che definiamo tascabili, per la trasformazione dei rifiuti organici urbani in energia. I vantaggi sono il riutilizzo totale dei rifiuti – ha proseguito – la produzione di energia che significa meno importazioni di petrolio e gas, l’aumento dell’occupazione e la riduzione della componente carbonica. Trattare in questo modo 150 mila tonnellate di rifiuti significa trasformare in energia i rifiuti di 1 milione e mezzo di persone. Nei prossimi anni saremo in grado di arrivare a 600 mila tonnellate, anche grazie all’accordo quadro fatto con Cassa depositi e prestiti che, come noi, ha molte aree utilizzabili per la realizzazione degli impianti. Questi impianti, tra l’altro, producono fino al 60 per cento di acqua pulita per irrigazione”. Il numero uno di Eni rilancia la ricetta dei rifiuti come “petrolio del domani”, anche se in altre aree del mondo il gruppo non rinuncia affatto alla raffinazione tradizionale. “L’incremento demografico e il miglioramento degli standard di vita porteranno all’aumento esponenziale dei rifiuti – ha concluso – sarà indispensabile, di conseguenza, smaltirli in modo pulito e utile”.

2 Commenti

  1. Si come no, piccole dosi di veleno tascabile per i gelesi, vediamo che tipo di malformazioni vengono fuori con questo format. Prego il Sindaco di Gela che chieda il rispetto per chi non ne puo piu di impianti e quei soldi, dovuti, vengano utilizzati per la bonifica dei veleni che ci avete fatto bere e respirare con le consegunze che sono sotto gli occhi di tutti.

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