Il caso raffineria all’Ars…ops! Manca l’Eni: “E’ un grave sgarbo istituzionale”

 
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Palermo. C’erano tutti ma mancava L’Eni. L’audizione programmata davanti ai componenti della terza commissione dell’Ars presieduta da Bruno Marziano è andata avanti in maniera decisamente monca.

Gli esponenti dell’organo parlamentare regionale hanno sentito sia i sindacati che i rappresentanti di Confindustria siciliana ed hanno confermato di sostenere la protesta dei lavoratori, “fanno bene a mobilitarsi”. 
“Un’assenza da stigmatizzare – spiega il segretario provinciale della Cgil Ignazio Giudice presente all’incontro palermitano – evidentemente, i dirigenti di raffineria dimostrano di non avere a disposizione alcun piano alternativo per il sito gelese se non quello del ridimensionamento indicato dall’amministratore delegato Claudio De Scalzi. Altro che investimenti!”.
L’assenza dei manager della multinazionale è stata criticata dallo stesso Marziano. “Si tratta di uno sgarbo istituzionale – spiega – nei confronti della commissione e del presidente che si sono sempre dimostrati sensibili alle ragioni dell’impresa”.
Giovanni Catalano, direttore di Confindustria siciliana, cerca di smorzare la polemica. “L’azienda – dice – sta presentando un piano industriale importante che prevede il rilancio degli investimenti su Gela. L’amministratore De Scalzi ha rassicurato spiegando che i 970 dipendenti non verranno licenziati”. Peccato, però, che allo stato attuale il sito di contrada Piana del Signore conti circa tremila lavoratori, tra diretto ed indotto.
Le sedie vuote destinate ai manager Eni sono state giustificate, solo in tarda mattinata, da un fax inviato dai manager del cane a sei zampe. Non è da escludere che il presidente della commissione Marziano possa, anche a breve, riconvocarli. Adesso, i membri della terza commissione dovrebbero inoltrare un documento sul caso Gela al presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone e al governatore Rosario Crocetta.

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