Il tribunale di Gela tra le 20 strutture minori che non rischiano la soppressione

 
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Gela. Gela non è tra i piccoli tribunali che sarà tagliati dalla riforma. Se prima era quasi una speranza adesso c’è la conferma.

Nella relazione portata all’esame del ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri c’è un elenco con 20 tribunali non collocati nei capoluoghi di provincia che vanno mantenuti. Oltre Gela ci sono quelli di Santa Maria Capua Vetere, Torre Annunziata, Velletri, Nola, Tivoli, Nocera Inferiore, Locri, Marsala, Termini Imerese, Civitavecchia, Larino, Barcellona Pozzo di Gotto, Patti, Spoleto, Melfi, Busto Arsizio, Vallo della Lucania e Rovereto.

Se la riforma sarà approvata, i tribunali dovranno avere un organico minimo di 28-30 magistrati, un bacino medio di 360 mila abitanti ciascuno, e un carico di lavoro abbastanza equilibrato. L’ultima parola spetta a Csm e Parlamento. Sarebbe stato d’altra parte un paradosso consentire il completamento dell’organico (avvenuto la settimana scorsa) sia in procura che in tribunale con la prospettiva di sopprimerlo. 

Il gruppo di lavoro istituito dal Ministro di Giustizia ha redatto una relazione nella quale si prevede la soppressione di 37 Tribunali su 57 tra quelli non collocati nei capoluoghi di provincia e di 160 sezioni distaccate su 220. Rischiano tribunali storici come Caltagirone, Modica e Nicosia.
La selezione dei Tribunali da salvare è stata effettuata utilizzando in successione i seguenti criteri: popolazione superiore a 363.769 residenti, sopravvenienze superiori a 18.094, organico di almeno 20 unità, intangibilità di almeno tre degli attuali Tribunali di ogni Corte d’Appello.

Per le sezioni distaccate, invece, il gruppo di lavoro ritiene che si debbano mantenere le sezioni distaccate che hanno un bacino di utenza superiore a 85.490 residenti e nel contempo sopravvenienze annue medie, nel quinquennio 2006/2009, superiori a 2.269. Ed è proprio il caso del distretto gelese, che comprende anche Mazzarino, Riesi e Butera.

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