“In consiglio troppe inesattezze su Macchitella Lab”, Di Stefano: “Ci sono fondi e accordi per l’avvio”

 
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Terenziano Di Stefano

Gela. Il futuro di Macchitella Lab, l’ex casa albergo Eni riqualificata ma ad oggi senza troppi sviluppi, ha spaccato ulteriormente i già precari equilibri politici interni all’assise civica, al termine di un aspro monotematico tenutosi in settimana. I civici di “Una Buona Idea”, già proponenti di una mozione sul tema stoppata dal mancato appoggio del centrodestra e di alcuni esponenti pro-Greco, vanno avanti sul punto. L’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano, presente in aula ad assistere alla seduta di giovedì sera, è convinto che la questione sia stata affrontata da gran parte dell’aula senza un’approfondita cognizione del tema. “Che ci sia stato un flop da parte di chi ha proposto il monotematico è piuttosto evidente ma non voglio ritornare sul tema – dice – quello che fa male è che parliamo di una vicenda per la quale è già tutto scritto. Ci sono accordi e atti ufficiali. Per riqualificare Macchitella Lab sono stati spesi oltre due milioni di euro e sono soldi del Comune, tramite le compensazioni. Poi, ci sono già circa seicentoventimila euro per l’avvio della struttura, sempre in base all’accordo delle parti, che saranno versati di volta in volta, basta solo che il Comune dia i riferimenti per ricevere le somme. Non è tutto, si è parlato della riqualificazione dell’area esterna che è del Comune. L’ex presidente di Raffineria Francesco Franchi dono’ un progetto da circa cinquecentomila euro. In questo caso, si può procedere con fondi delle royalties o delle compensazioni, attraverso una variazione di bilancio da sottoporre al consiglio comunale, e i revisori non potranno dare indicazioni contrarie. Voglio dire, è tutto già scritto ma in aula ho sentito dire cose allucinanti. Inoltre, l’immobile non è ancora di proprietà del Comune e proprio per questo Eni, attraverso la fondazione “Mattei”, potrebbe intervenire come soggetto attuatore, insieme al Comune, ed occuparsi della prima fase magari usando direttamente i seicentoventimila euro già previsti a tal fine. È tutto semplice. Peraltro, magari non tutti sanno che le parti dell’intesa, più di un anno fa, individuarono un soggetto di propria fiducia per definire il protocollo di gestione, documento nel quale è tutto precisato. Anche il Comune intervenne con un professionista che lavorò in modo ineccepibile e gratuitamente, al fine di stilare ogni particolare. Quindi, i fondi ci sono, i passaggi sono stati tutti delineati e non comprendo veramente tutte queste difficoltà poste durante il dibattito in consiglio. Le spese per le utenze? Sarebbe questo l’ostacolo? Il Comune, da decenni, si fa carico di spese per strutture comunali di ogni tipo, purtroppo sovente senza fare troppi controlli, e la difficoltà sarebbe il pagamento di spese per utenze destinate ad un immobile per un obiettivo fondamentale come l’università? Mi sembra incredibile”. L’ex assessore, come del resto già sottolineato dai consiglieri di “Una Buona Idea”, scinde la vicenda di Macchitella lab da quella della crisi finanziaria del municipio. “Soldi e relativi accordi per l’avvio della struttura ci sono – continua – la crisi finanziaria non c’entra nulla e anche il sindaco ha fatto richiami che non ritengo corretti. C’è tutto. Il primo cittadino dovrebbe solo spingere, magari incaricando uno o più assessori, affinché si chiuda la vicenda nell’arco di una trentina di giorni concretizzando la chance dell’università. Eni ha ottenuto tutto ciò che era previsto nel protocollo di intesa del 2014. Ha avuto le autorizzazioni e avviato investimenti e cantieri. Il Comune, invece, ad oggi non ha nulla in mano”.

“Senza date precise e impegni concreti sul tema, noi non ci fermeremo e posso assicurare che siamo stati contattati da tante famiglie pronte anche ad iniziative plateali pur di sbloccare l’avvio dei corsi universitari in città”, precisa Di Stefano. Il gruppo consiliare di “Una Buona Idea” si appresta ad ulteriori passi ufficiali proprio per non allentare la presa. “La devianza giovanile e l’incremento di fatti gravi, spesso legati ai più giovani, si possono prevenire solo con l’istruzione e la formazione, anche universitaria – dice inoltre l’esponente civico – perché non dare alla città questa iniziativa che sarebbe veramente essenziale?”.

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