Inchiesta antimafia “Polis”, assolti La Rosa, Spatola e Alesci: 4 anni agli Attardi

 
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L'ex sindaco di Niscemi Francesco La Rosa

Gela. Assolto l’ex sindaco di Niscemi Francesco La Rosa. Il collegio penale del tribunale si è pronunciato questa mattina. La Rosa era accusato di aver ottenuto l’appoggio elettorale di Cosa nostra, alle amministrative che la sua coalizione riuscì a vincere e risalenti al 2012. “Per non aver commesso il fatto”, così ha deciso il collegio penale del tribunale di Gela, presieduto dal giudice Miriam D’Amore. L’ex sindaco fu coinvolto nell’inchiesta antimafia “Polis” e per lui i pm della Dda di Caltanissetta avevano chiesto la condanna a quattro anni di detenzione. Quattro anni di reclusione, invece, ai gelesi Carlo Attardi e Giuseppe Attardi. Per i giudici, avrebbero chiesto e ottenuto il supporto elettorale di ambienti vicini alla criminalità organizzata, attraverso il ruolo di Giancarlo Giugno. Il gelese Carlo Attardi, giovane ingegnere, risultò il più suffragato in assoluto a quelle amministrative e fu successivamente nominato assessore. Lui e il padre Giuseppe Attardi, secondo le accuse, avrebbero anche sfruttato il loro ruolo in un’azienda che ha alle proprie dipendenze decine di lavoratori niscemesi. Entrambi, assistiti dall’avvocato Flavio Sinatra, hanno fermamente respinto le accuse, sostenendo di non aver mai chiesto appoggi elettorali né di aver conosciuto il boss Giugno. Anzi, si sarebbero sempre tenuti lontani da qualsiasi contatto. Nei loro confronti, la richiesta di condanna era a sei anni di detenzione. Due anni e otto mesi, invece, ai niscemesi Giuseppe Mangione e Salvatore Mangione, per gli inquirenti legati agli Attardi, anche per la sussistenza, in quel periodo, di una relazione sentimentale tra Carlo Attardi e una familiare dei Mangione. Nei loro confronti erano state chieste condanne a quattro anni. Cadono le accuse, sempre “per non aver commesso il fatto”, anche per Francesco Alesci e Francesco Spatola. La richiesta dei pm era di sette anni di reclusione ciascuno. Il collegio ha riconosciuto le attenuanti generiche ai Mangione.

Nel dispositivo letto in aula, si prevede il diritto al risarcimento dei danni in favore del Comune di Niscemi, costituito parte civile con il legale Massimo Caristia. Non è stata accolta la richiesta di provvisionale. Il collegio depositera’ le motivazioni nel termine di novanta giorni. In altri filoni processuali, scaturiti dall’indagine “Polis”, condanne sono state emesse per Giugno e per un altro coinvolto, Salvatore Ficarra. Tra i difensori, ci sono gli avvocati Gino Ioppolo, Giuseppe D’Alessandro, Giuseppe Strano Tagliareni, Rocco Di Dio e Claudio Bellanti.

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