Indotto Eni, ancora cassa integrazione: Ergo Meccanica avvisa i sindacati

 
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Gela. La flessione dell’indotto Eni, nonostante i continui incontri che nelle ultime settimane hanno caratterizzato le vicende sindacali che girano intorno alle molte aziende impegnate in fabbrica, registra nuove conseguenze.

Una comunicazione inoltrata ai sindacati. Questa volta, sono i responsabili della società Ergo Meccanica che hanno informato le segreterie provinciali di Fiom, Fim e Uilm circa la volontà di avviare la cassa integrazione ordinaria per una parte dei propri dipendenti. I numeri, allo stato attuale, non sono ancora chiari. Di certo, già nei prossimi giorni, i segretari provinciali dei metalmeccanici incontreranno i vertici aziendali. Negli scorsi mesi, dopo aver ottenuto i contratti quadro di manutenzione in raffineria, Ergo Meccanica aveva effettuato assunzioni soprattutto tra gli operai rimasti fuori dal ciclo produttivo della fabbrica di contrada Piana del Signore. Le commesse che stentano ad arrivare, però, non sembrano favorire la stabilità occupazionale.

Pochi cantieri in fabbrica. La fase d’ingegnerizzazione che dovrebbe accompagnare la raffineria verso la nuova dimensione green non garantisce una mole di lavoro, soprattutto sul fronte delle manutenzioni, tale da coprire le tante emergenze. Proprio i segretari provinciali di Fiom, Fim e Uilm stanno insistendo affinché nei pochi cantieri avviati all’interno dello stabilimento vengano utilizzati operai fuoriusciti da aziende sempre più in difficoltà. Si tratta, in prevalenza, d’interventi per lo smantellamento d’impianti non previsti nel progetto di green refinery. Le manutenzioni, inoltre, dovrebbero partire anche per conto del gruppo Enimed.

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