Infortunio in carcere, detenuto ferito chiede la sospensione della pena

 
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Gela. Un detenuto presso il carcere di contrada Balate è incorso in un infortunio, procurandosi la frattura dell’anca. Soccorso dopo qualche ora, per mancanza di un medico e di una sezione ospedaliera, l’uomo, Giuseppe Casisi di 55 anni, ha incaricato un suo legale di fiducia per presentare una istanza di sospensione della pena per incompatibilità di condizioni di salute con il regime carcerario.

Attualmente si trova ricoverato in un lettino del reparto di Ortopedia del presidio ospedaliero Vittorio Emanuele e costantemente vigilato. Il commerciante di autovetture usate deve espiare in carcere una condanna di 2 anni e 8 mesi di reclusione, condannato con pena definitiva per avere commesso reati contro il patrimonio.

“L’infortunio presso la casa circondariale di contrada Balate è avvenuto domenica scorsa – ammette l’avvocato Maurizio Scicolone – Il mio cliente ha riportato una frattura che ha richiesto un intervento chirurgico e il ricovero in ospedale.

E’ impossibilitato a deambulare e necessita di assistenza. Ho presentato istanza al magistrato di sorveglianza di Caltanissetta di sospensione della pena per incompatibilità di condizioni di salute con il regime carcerario. In carcere è stato soccorso dopo qualche ora dall’incidente perché mancava il medico. L’infermiere di turno ha ritenuto opportuno aspettare l’arrivo dei sanitari prima di intervenire”.

In verità il detenuto è stato trasferito in ospedale dove ha ricevuto tutte le cure del caso. Nelle prossime ora il commerciante di 55 anni potrebbe essere trasferito a Messina, presso un carcere munito di sezione ospedaliera con possibilità di effettuare riabilitazione.

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