“Intesa rimane invariata, aspettiamo nome FdI”, Pepe: “Chi non è d’accordo può tirarsi fuori”

 
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Mancuso e Pepe

Gela. L’incontro previsto per oggi, che avrebbe dovuto mettere insieme tutte le forze della coalizione di centrodestra, non si farà. Segno che i partiti d’area attendono tempi migliori e una chiarezza sul da farsi che allo stato non pare esserci. Già ieri, era evidente che qualcuno iniziava a mettere in forse il patto per la leadership di Fratelli d’Italia, bocciando il modello Caltanissetta con l’accoppiata FdI-FI. Lo abbiamo riferito. Per le amministrative nissene, gli azzurri hanno avuto il via libera alla candidatura a sindaco e dovrebbe invece toccare ai meloniani in città. La compattezza dell’alleanza è merce rara, per il momento. “Per noi, rimane valido l’accordo su base provinciale – dice il coordinatore FI Vincenzo Pepe – aspettiamo che Fratelli d’Italia avanzi il nome da proporre come candidato a sindaco. Poi ci metteremo intorno ad un tavolo, con chi vorrà esserci”. Per l’esponente azzurro, che insieme agli altri del gruppo locale si rivede nel parlamentare Ars Michele Mancuso, la priorità è “mantenere coesa la coalizione”. Pepe è ancora più netto. “Se qualcuno non è d’accordo lo dica – aggiunge – e si tiri fuori. La Dc? A me risulta che al tavolo provinciale erano assolutamente favorevoli all’intesa per il candidato a sindaco di Fratelli d’Italia. Forse, ma è un mio pensiero, hanno capito che non avranno niente e si tirano indietro? A me, dispiacerebbe”.

La lista di Forza Italia per le amministrative è “quasi pronta”. “Abbiamo un bel mix di giovani, professionisti, lavoratori – dice ancora – è una lista competitiva”. Pepe vede un centrodestra che può ricomprendere gli autonomisti, altra variabile da non trascurare affatto. “Secondo me – conclude – ci sono tutte le possibilità anche se non escludo che alla fine decidano di proporre un loro candidato. Il tavolo delle trattative serve a discutere. È evidente che più ci si divide e maggiori sono le possibilità di perdere. Faremo un regalo agli altri”. Delineare i contorni dell’alleanza potenziale di centrodestra non è per nulla semplice. Quello che sembrava scontato, ora pare non esserlo più.

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