Intesa su Eni: il prefetto Carmine Valente, “garanzie per gli operai della fabbrica”

 
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Gela. Dovranno accelerare l’iter di assunzione per consentire al personale licenziato dalle imprese Smim e Tucam di tornare a varcare i tornelli della fabbrica Eni. I metalmeccanici che dall’inizio dell’anno hanno fatto sentire la loro voce con sit-in e blocchi delle strade di accesso alla fabbrica potrebbero tornare a lavorare da domani.

A rassicurare i lavoratori dell’indotto è Carmine Valente, prefetto di Caltanissetta, a seguito dell’accordo sancito con i vertici del colosso del cane a sei zampe e le sigle sindacali per riavviare una delle due linee produttive della Raffineria fermata dal 15 marzo scorso. Secondo il prefetto la situazione occupazionale è in progressivo miglioramento e in pochi giorni supererà i livelli che venivano garantiti prima del fermo della linea produttiva.
“Dai prossimi giorni ben cinquecentocinquanta metalmeccanici dell’indotto – assicura il prefetto – torneranno a lavorare all’interno della fabbrica di contrada Piana del Signore. Sono persone che dallo scorso mese hanno bloccato le strade sotto il sole cocente per una legittima protesta, quella del mantenimento del posto di lavoro. Non è stato chiuso solo un accordo – aggiunge Carmine Valente – ma sancito un avvicinamento tra le segreterie sindacali nazionali, lo Stato e la direzione dell’Eni. È stato stabilito che la fabbrica di Gela non solo sopravvive ma deve incrementare la propria attività. I dettagli saranno definiti nel corso dei successivi incontri. Bisognerà analizzare come il piano industriale impatterà sul territorio. Noi ci siamo adoperati per fare rientrare la forza lavora in fabbrica”.
Il prefetto Carmine Valente ha esposto anche un quadro-programma di riavvio delle attività sotto le ciminiere della fabbrica di contrada Piana del Signore.
“La raffineria entro una settimana dovrà garantire l’avvio al lavoro di alcuni metalmeccanici delle imprese Tucam e Smim impianti. In contemporanea – aggiunge il prefetti di Caltanissetta – le attività verranno ripristinate fino a garantire la soglia occupazionale per 550 unità lavorative. Sarebbe la stessa forza lavoro che c’era prima di febbraio. Nel giro di qualche mese, stando all’accordo sancito, avremo una forza lavoro di circa 800 unità dell’indotto”.  Il prefetto ha voluto accendere i riflettori sui lavoratori dell’indotto, sottolineando che “a quelli del diretto l’occupazione sarà garantita dall’Eni”. Come avevano ribadito i segretari sindacali, con l’accordo raggiunto nel tavolo prefettizio, è stata sancita la possibilità di assorbire personale dell’indotto anche nei cantieri Syndial ed Enimed. Una soluzione che permetterà di alleggerire il carico della raffineria, creando maggiori sbocchi per gli operai. 

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