Irregolarità nel centro per migranti di Manfria, Biondi e referenti locali a processo

 
0
Le indagini partirono dopo una protesta a Manfria

Gela. Ci sarebbero state irregolarità e violazioni nella gestione dell’ex centro per migranti, a Manfria. Ieri, il gup Roberto Riggio ha disposto il rinvio a giudizio per l’imprenditore Pietro Biondi e per i referenti locali della cooperativa che gestiva la struttura. Si tratta dello stesso gruppo che sul territorio aveva avviato anche comunità terapeutiche e per anziani. I pm della procura e i poliziotti si concentrarono su quanto sarebbe accaduto nel centro per migranti, ricavato in un ex albergo. Ne rispondono, oltre a Biondi, Giuseppa Palumbo, Francesca Politi, Gemma Iapichello, Gaetana Franco, Katarzyna Chylewska, Rosetta Cialdino, Rosaria Bilardi, Carmela D’Angeli, Giuseppe Biancheri, Vincenzo Castelletto e Salvatore Scilleri. I lavoratori avrebbero subito violazioni dei diritti contrattuali e imposizioni, anche fino al lavoro nero. Uno degli imputati, invece, ha patteggiato.

Alcuni degli allora dipendenti, che ammisero di aver subito imposizioni e condizioni al limite, sono parti civili, con i legali Rosario Prudenti e Francesca Granvillano. Gli ospiti sarebbero stati costretti ad accettare restrizioni di ogni tipo, anche per il cibo e il vestiario. Gli investigatori hanno avanzato anche ipotesi di truffa sui fondi ministeriali. I pm della procura hanno chiuso un altro filone di indagine, sempre incentrato sulle attività del gruppo Biondi, ma questa volta con riferimento a presunti casi di maltrattamenti ai danni di anziani e disabili psichici, ospiti in altre strutture. Gli imputati, nel filone di indagine “Balla coi lupi”, che tocca l’ex centro per migranti, andranno a giudizio il prossimo maggio. Sono difesi dagli avvocati Flavio Sinatra, Maria Licata, Rocco Guarnaccia, Attilio Floresta, Angelo Fasulo, Simone Morgana, Carmelo Tuccio, Liborio Sciagura, Carmelo Peluso e Salvatore Liotta.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here