La droga per finanziare il clan, spunta la contabilità unica: nei fogli entrate e uscite dello spaccio

 
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Gela. L’udienza preliminare a carico di diciassette indagati ha preso il via nelle scorse settimane. La contabilità unica. Tra le accuse mosse dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, non solo quella di associazione a delinquere per la presunta appartenenza ad una nuova costola del clan Rinzivillo ma anche il traffico di sostanze stupefacenti. Il blitz “Malleus” venne messo a segno lo scorso giugno. Adesso, tra le carte processuali che verranno utilizzate contro gli stessi indagati, emerge anche una sorta di centrale unica dello spaccio di droga, i cui proventi, in base alle accuse, sarebbero serviti a finanziare proprio il clan Rinzivillo. Nel corso delle indagini, sarebbe emerso un sistema di contabilità unificato. Ovvero, uscite ed entrate, tutte legate al traffico di droga, sarebbero state annotate su alcuni fogli finiti successivamente in mano agli investigatori. In questo modo, il presunto gruppo avrebbe messo ordine nei conti.

I contatti con il clan Laudani. Tra i contatti principali, sia i corrieri palermitani che quelli catanesi. Dagli atti, finiti anche al centro dei giudizi di riesame già sostenuti da molti degli indagati, emergerebbe un legame tra alcuni degli arrestati ed esponenti del clan catanese dei Laudani, al centro a loro volta di una fitta rete di droga acquistata e rivenduta. Intanto, proprio in fase di riesame, per molti indagati cadde l’accusa di associazione mafiosa mentre rimasero in piedi quelle legate al traffico e allo spaccio di droga. Già ad inizio dell’udienza preliminare davanti al gup del tribunale di Caltanissetta Francesco Lauricella, praticamente tutti i difensori hanno scelto di ricusare il magistrato. Il gup, in un altro procedimento, si sarebbe già espresso sull’esistenza del presunto gruppo criminale. In quel caso, ad essere condannati furono l’ex collaboratore di giustizia Roberto Di Stefano insieme a Davide Pardo, a sua volta nuovamente destinatario di un provvedimento d’arresto proprio nell’ambito dell’operazione “Malleus”. Si ritornerà in aula il prossimo 13 gennaio. Nel blitz vennero coinvolti Davide Pardo, Alessandro Pardo, Vincenzo Florio, Massimo Gerbino, Baldasarre Nicosia, Giacomo Gerbino, Antonio Radicia, Ivan Angelo Casciana, Domenico Trespoli, Giuseppe Mangiameli, Giuseppe Placenti, Valerio Longo,  Roberto Cosentino, Giuseppe Schembri, Gaetano Smecca e Giuseppe Domicoli. Nel pool di difesa ci sono gli avvocati Giacomo Ventura, Carmelo Tuccio, Davide Limoncello, Flavio Sinatra, Salvo Macrì, Cristina Alfieri e Giovanni Lomonaco. 

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