La presunta estorsione alla Nuovo Pignone, accuse ad un operaio gelese: “Denuncia dopo vertenza”

 
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Massa. Per i pm della Dda di Genova avrebbe imposto il pagamento di undicimila euro ad un imprenditore gelese, titolare della Soces (azienda impegnata nei subappalti nel complesso toscano Nuovo Pignone). Il quarantaduenne Bartolomeo Monachella (a sua volta gelese), dopo il rinvio a giudizio, deve rispondere alle accuse davanti al collegio penale del tribunale di Massa. Il dibattimento è stato aperto e in aula sono iniziati gli esami testimoniali degli investigatori che hanno seguito le indagini. L’inchiesta sarebbe partita dopo la denuncia presentata dall’imprenditore Cristoforo Palmieri, che aveva assunto Monachella alle dipendenze dell’azienda. In base a quanto segnalato, l’operaio avrebbe preteso soldi in più rispetto a quelli pattuiti, ma senza prestare attività lavorativa. Stando alle indagini, avrebbe fatto pesare la sua presunta vicinanza al gruppo della stidda. Ricostruzione sempre respinta dall’operaio e dal suo difensore, l’avvocato Rocco Guarnaccia.

In aula, infatti, proprio la difesa ha sottolineato come la denuncia venne sporta solo pochi giorni dopo l’avvio di una vertenza lavorativa da parte di Monachella, che chiedeva pagamenti arretrati e somme mai ricevute dall’azienda. Per il legale, quindi, si sarebbe trattato di una possibile ritorsione ai danni del lavoratore. L’imputato inoltre non avrebbe nessun legame con il gruppo della stidda. La difesa ha fatto riferimento a sentenze del passato che l’hanno confermato. Decisive potrebbero rivelarsi nuove testimonianze, già fissate per il prossimo marzo.

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