La Sicilia accelera sul digitale: bene la PA, male le aziende

 
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La Sicilia ha ormai intrapreso da diverso tempo un percorso volto a mettere al passo l’isola con le nuove tecnologie, e lo fa per merito delle iniziative lanciate dalla Regione. Si fa ad esempio riferimento ai 75 milioni di euro spesi lo scorso anno per lo sviluppo digitale dell’isola, seguendo i dettami di un progetto ad ampio respiro che coinvolge tutta Italia: l’Agenda Digitale. Si tratta, in particolare, di un progetto che ha avuto il merito di toccare diversi aspetti: dalla digitalizzazione delle PA alla creazione di un data center regionale, fino ad arrivare alla diffusione della BUL (banda ultra larga), ai musei, agli sportelli digitali e alle cartelle sanitarie. Un processo, questo, che dovrebbe portare a notevoli risparmi sia nell’ambito delle Pubbliche Amministrazioni, sia per le aziende.

Digitalizzazione: previsti risparmi per 100 milioni di euro

È risaputo che la digitalizzazione porta oltre a molti vantaggi in termini di redditività e di logistica, anche numerosi benefici legati alla contrazione delle spese. Le previsioni di risparmio relative ad alcuni processi come il cloud sono state studiate in particolare, da I-com, il cui report in merito ha portato alla luce dati molto interessanti. Nello specifico, si pensa ad una previsione di risparmio pari ad almeno 100 milioni di euro ogni anno: la maggior parte di questa quota (circa 86 milioni di euro) verrebbe risparmiata nell’ambito del personale, mentre la quota rimanente (14 milioni) riguarderebbe il risparmio in termini di costi energetici. Ci si trova dunque di fronte ad un obiettivo di tutto rispetto, che potrebbe diventare molto prezioso per le regioni: i soldi risparmiati, infatti, potrebbero essere poi investiti in progetti utili al territorio. La Sicilia si propone in tal senso come una delle regioni più virtuose d’Italia, ma con una “macchia”: dal punto di vista delle aziende, l’isola si trova molto indietro nel campo della digitalizzazione.

I vantaggi del cloud per le aziende

Le tecnologie del cloud computing potrebbero portare alle aziende una serie di benefici molto vasta, così come accade già oggi nel campo delle pubbliche amministrazioni. E in fondo basta poco per usufruire di questi servizi, ovvero una buona connessione Internet pensata per le aziende e l’inevitabile acquisto del servizio stesso, ovviamente. Purtroppo le imprese siciliane si dimostrano ancora abbastanza arretrate nel campo della trasformazione digitale e nello specifico del cloud: sempre in base ai dati di I-com, soltanto il 10% delle aziende isolane ha acquistato il servizio in questione. Il tutto a fronte di una media nazionale che, invece, si spinge fino al 19,8%. Ci si trova quindi di fronte ad un ritardo che produce dei danni economici molto ampi, e per capirlo basta studiare le previsioni: una Sicilia digitalizzata anche sul fronte privato, difatti, produrrebbe un incremento del prodotto interno lordo pari a +21 miliardi di euro.

Di conseguenza, oggi la strada verso la digitalizzazione va seguita da tutti gli attori: non solo dalle PA, ma anche dal privato e quindi dalle imprese siciliane.

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