La staffetta per far arrivare la cocaina in città, con la continuazione ridotta condanna a Liardo

 
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Immagini di repertorio

Gela. Violò anche gli obblighi degli arresti domiciliari per partecipare al viaggio a Catania che gli consentì di far arrivare in città circa cinquecento grammi di cocaina. Per quei fatti, il quarantatreenne Nicola Liardo patteggiò a due anni e dieci mesi di reclusione. Un verdetto che adesso è stato rimodulato dal giudice dell’esecuzione. Il magistrato del tribunale di Caltanissetta, al quale si è rivolto il difensore, l’avvocato Davide Limoncello, ha accolto la richiesta di riconoscere la continuazione con un’altra sentenza di condanna, quella ad otto anni e sei mesi di detenzione incassata da Liardo nel giudizio successivo all’inchiesta antimafia “Tetragona”. Il verdetto favorevole del giudice dell’esecuzione riduce drasticamente la condanna a due anni e dieci mesi, limitandola a otto mesi, così come chiesto dalla difesa.

Quel trasporto di droga, al quale Liardo partecipò insieme ad un complice che faceva da staffetta, è stato al centro di più inchieste e in diverse occasioni ha fornito spunti agli inquirenti che ritengono il quarantatreenne esponente di spicco della criminalità organizzata locale. Con la riduzione di condanna appena disposta, potrebbero accorciarsi i tempi per una possibile scarcerazione.

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