La vertenza Tekra, primo accordo sulle mensilità arretrate: rimane il fardello del maxi debito

 
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Il vertice in municipio

Gela. Si stemperano, seppur in parte, i contrasti sorti tra vertici aziendali Tekra e sindacati. Questa mattina, vertice a Palazzo di Città, dopo le sollecitazioni giunte dai sindacati. Davanti al sindaco Domenico Messinese, i manager campani hanno confermato il completamento dei pagamenti di gennaio e si sono impegnati a coprire il settanta per cento della mensilità di febbraio. Allo stato, l’ipotesi licenziamenti è bloccata. Sono previsti dieci trasferimenti nel cantiere di Piazza Armerina, ma sarà l’azienda a coprire il costo delle trasferte. A preoccupare, però, sono i numeri. Per le segreterie di Cgil, Cisl e Uil il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città non può essere garantito solo da novanta operai. “Ne servirebbero centocinquanta”, si legge in una nota firmata dai segretari Ignazio Giudice, Nicola Calabrese e Mario Stagno. A pesare più di tutti, però, è il debito che il Comune deve saldare a Tekra, arrivato ad oltre dieci milioni di euro. L’azienda ha già provveduto a richiedere il pagamento di sei milioni, tramite decreto ingiuntivo esecutivo. Le casse dell’ente non sono in grado di coprire somme di questo tipo.

Il maxi debito. I servizi sono già stati tagliati, ma dal 2015 il debito è progressivamente aumentato. “La situazione rimane allarmante per la città – scrivono i sindacati – si rischia l’emergenza igienico-sanitaria e la politica dovrebbe lavorare per evitarlo. Ottenere il salario per gli operai è solo un primo risultato, ma la vertenza prosegue”. Al vertice di questa mattina hanno partecipato anche il presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia e il capogruppo grillino Angelo Amato. Tutto questo mentre la giunta non ha ancora certezza di ottenere il sì dal consiglio comunale su Pef e tariffe Tari aumentate.

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