L’Ato Ambiente non è virtuoso, il durc è irregolare

 
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Gela. L’Ato ambiente è finita tra le aziende non virtuose. Quelle più volte incriminate (giustamente) dallo stesso Ambito territoriale, perché non in regola col pagamento dei contributi ai lavoratori.

La “macchia” sul Durc dell’Ato, documento che certifica la regolarità contributiva delle imprese, ha spinto il dirigente del settore Ecologia, Raffaella Galanti, a congelare il provvedimento di pagamento.

“Tutte le rimunerazioni sono sospese – precisa la dirigente Galanti – Le fatture sono ferme presso la ragioneria in attesa che venga regolarizzato il Durc. Purtroppo, il documento non risulta in regola. Probabilmente sono soltanto dei piccoli disguidi o ci sarà qualche cosina che non va bene. Noi comunque non possiamo autorizzare un pagamento se la posizione contributiva non risulta in regola”.

La mancata firma sul provvedimento di pagamento in realtà investe a catena anche le imprese che operano per conto dell’Ato. Le stesse, che secondo i bene informati, potrebbero avere influito negativamente sulla corretta regolarità del Durc. Anche loro rischiano di non ricevere le somme per pagare i lavoratori.

In realtà qualche pagamento l’Ato Ambiente lo avrebbe ottenuto dal Comune. Per la precisione, sarebbero stati regolarizzati gli acconti facendo leva su motivi di cassa comunale. Un particolare, quest’ultimo, che potrebbe fare storcere il naso ad altre imprese che hanno prestato servizi al Comune ma ancora sono in attesa dei pagamenti nonostante la regolarità del Durc.

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