Lavoratori delle consegne senza veri diritti, tanti in città: Cgil, “progetto per casa dei rider”

 
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Il segretario Filt Orazio Gauci

Gela. Negli ultimi anni, anche in città sta aumentando progressivamente il numero di lavoratori del food-delivery. I rider si muovono lungo la città per effettuare le consegne. Le tutele però sono praticamente inesistenti e le piattaforme digitali non prevedono neanche una sede nella quale poter trovare riparo, soprattutto dalle intemperie del clima, e avere servizi. I vertici della Cgil territoriale, il segretario confederale Rosanna Moncada e quello provinciale della Filt Orazio Gauci, hanno scritto al sindaco Lucio Greco e alla multinazionale McDonald’s, che in città ha un ampio punto vendita. Il progetto è di allestire una casa dei rider, sul modello di quelle già sorte in altre città.

“Il progetto della casa dei rider che proponiamo nasce soprattutto dalle rivendicazioni messe in campo dalla Filt-Cgil e sostenute dalla Cgil – dicono Moncada e Gauci – si tratta di un progetto da realizzare, dal grande significato, con un valore importante sul piano dei diritti e della dignità del lavoro. Le piattaforme digitali sono sprovviste di luoghi di lavoro e ciò produce insicurezza, mancanza di ripari in caso di intemperie e l’impossibilità di avere servizi. In questo caso, abbiamo l’istituzione pubblica e le aziende del territorio, che si possono sostituire alle corporation digitali, fornendo ai lavoratori un luogo dove condividere le proprie esigenze di ristoro”. Una richiesta che va incontro alle esigenze di base di questi lavoratori, che nella maggior parte dei casi hanno solo a disposizione le “commesse” che arrivano dalle app e dagli algoritmi delle corporation del food-delivery.

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