Lavori porto, firmato accordo attuativo: “Passo fondamentale, per interventi servono 10-15 milioni”

 
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Gela. Passo decisivo per la realizzazione dei lavori di riqualificazione del porto rifugio. Avviene in queste ore, in modalità digitale, l’apposizione delle firme tra enti e società interessate alla stipula del nuovo accordo attuativo tra Regione, Autorità di Sistema portuale, Comune e società del Gruppo Eni. E’ il documento deputato a regolare le modalità di contribuzione parziale da parte di Eni alla realizzazione del nuovo intervento di riqualificazione della portualità locale. Il sindaco Lucio Greco, commenta con entusiasmo questo passo in avanti.
“In questi anni – afferma – continua è stata l’azione di sollecito e sensibilizzazione per la realizzazione di questo ambizioso progetto, trovando, in verità, sempre porte aperte e disponibilità. Oggi finalmente siamo alle firme e il sogno di un porto riqualificato e funzionale può diventare realtà. Ringrazio il prefetto, sempre al nostro fianco, la cui azione di stimolo e coordinamento è stata decisiva. Dico un sincero grazie alla Regione Siciliana, alle aziende del gruppo Eni e all’Autorità di Sistema portuale. E’ grazie all’impegno di tutti che finalmente riusciamo a guardare con fiducia a questo investimento, destinato a cambiare volto al porto e conferire potenzialità enormi al territorio e al nostro affaccio sul Mediterraneo”.
Centrale il ruolo dell’Autorità, ente pubblico che ha acquisito la piena titolarità per la realizzazione e gestione del piano di riqualificazione del porto.
Proprio dall’Autorità di Sistema arriva la richiesta di un impegno sinergico per il pieno sostegno all’investimento. I costi dell’intervento, infatti, hanno subito un notevole incremento dal 2014, anno del Protocollo d’Intesa, al 2016, periodo di stanziamento dei primi fondi (5,8 milioni di euro), fino all’attualità. Oggi quelle risorse non sono più sufficienti. Servirà una dotazione finanziaria almeno doppia, pari a 10-15 milioni. Importo che potrebbe ulteriormente lievitare a causa delle numerose variabili, prima tra tutte la necessità di conferire parte del materiale derivante dal dragaggio in apposita discarica. I sedimenti di alcune celle, circa il 25 per cento tra quelli esaminati, risultano infatti positivi ai test eco-tossicologici e pertanto si potrebbe determinare un
ulteriore incremento per costi di discarica.

Ma l’Autorità portuale è al lavoro. Dal 2021 ha assunto la gestione del porto rifugio e del porto isola, ricompresi, con decreto legge, nella circoscrizione dell’autorità di bacino. I contatti con il Comune e la Regione sono continui. La volontà è quella di dare alla città un porto moderno e pienamente operativo.
“Questa – conclude il sindaco – è un’ulteriore garanzia per i cittadini e l’amministrazione comunale. L’Autorità garantirà operatività e celerità nella realizzazione e gestione del progetto e nella ricerca della necessaria dotazione finanziaria. Lavorando insieme, potremo finalmente coronare il sogno di un grande porto turistico e commerciale”. Un primo tentativo di chiudere l’accirdo attuativo non aveva dato esito, lo scorso anno.

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