Le dimissioni di Messinese? Sempre più lontane…Sammito e Bennici in aula aprono alla giunta

 
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Gela. Doveva essere l’ennesima resa dei conti, con il sindaco e la sua giunta messi spalle al muro. Come ormai da consolidata tradizione, bagnata anche da due mozioni di sfiducia buttate all’aria, il consiglio comunale quasi quasi invece riabilita per l’ennesima volta un’amministrazione comunale che, a parole, tutti ripudiano, ma alla prova dei fatti riesce sempre a salvarsi (non per meriti propri). Anche questa sera, in aula consiliare, il copione sembrava molto simile a quello di dicembre, quando in aula naufragò la seconda mozione di sfiducia. Un documento che boccia la gestione Messinese è passato, proposto soprattutto dal capogruppo di Sicilia Futura Giuseppe Ventura e da pezzi sparsi del centrosinistra. Venti voti a favore, compresi quelli di gran parte della coalizione di centrodestra, che però non ha firmato l’atto. Peccato che i quattro no siano piuttosto pesanti. Sicilia Futura dovrà chiarirsi le idee. Il capogruppo Ventura, nel suo intervento sulla crisi politica post-Melfa, è stato tra i più pesanti. “Lei è un mediocre – ha detto in faccia al sindaco Domenico Messinese – è stato anche crudele con chi l’ha sostenuta per poi vedersi licenziato. Dovreste andare tutti a studiare, piuttosto che addossare colpe che non esistono. Strutture pubbliche chiuse, emergenza randagi e dove è finita la sua battaglia sui tagli alla sanità locale? Caro sindaco, ne prenda atto e si dimetta. E’ stato bravo solo a garantirsi una segretaria personale, da quarantamila euro all’anno, umiliando i dipendenti di questo ente”. Ma tra i futuristi, allo stesso tempo, si è aperto il varco alla collaborazione con la giunta. Il consigliere Sandra Bennici ha rotto con la linea del resto del gruppo consiliare. “E’ facile fare populismo – ha detto – viene chiesto al sindaco di dimettersi, così da togliere le castagne dal fuoco ad un consiglio che non l’ha saputo sfiduciare. L’unico vero problema di Messinese è di essersi fidato di persone che non lo meritavano. Siamo qui e non stiamo affrontando i problemi della città. Io, invece, sono pronta a collaborare nell’interesse della città”. Praticamente, due opposti nello stesso gruppo consiliare. Da una parte, Ventura, ma anche Cristian Malluzzo e Antonino Biundo; dall’altra, il consigliere Bennici. Insomma, sprazzi di maggioranza, “nell’interesse della città”, durante la seduta che era stata venduta come de profundis della giunta. Anche perché, Bennici non è affatto sola. Piuttosto esplicito è stato pure l’indipendente Salvatore Sammito. “Stiamo perdendo tempo con il solito show – ha spiegato – nel tentativo di fare qualcosa per la città, io sono anche pronto a sostenere l’operato del sindaco”. Insomma, due dichiarazioni che non ammettono smentite e che aprono dei fronti (forse non tanto inattesi) sia tra i banchi del centrodestra sia tra quelli del centrosinistra.

“Vengono in municipio a braccetto con il sindaco…”.  Il no al documento di critica verso l’operato del sindaco, che avrebbe dovuto essere preludio alle eventuali dimissioni, è arrivato inoltre dal capogruppo di DiventeràBellissima Vincenzo Cascino e dall’indipendente Maria Pingo (che aveva già ritirato la sua firma alla prima mozione di sfiducia). “Noi non firmiamo il documento ma lo votiamo con convinzione – ha detto invece il capogruppo di Forza Italia Salvatore Scerra – spetta a chi ha messo la propria firma essere consequenziale e, dopo il 31 marzo, presentare una mozione di sfiducia. Noi ci siamo. Questo sindaco è solo, a questo punto dovrebbe trovare una maggioranza di coraggiosi come il consigliere Bennici, che esplicitamente ha scelto di schierarsi con la giunta. Sono stanco di chi al mattino arriva in municipio a braccetto del sindaco e la sera, in aula, viene a fare opposizione. Siate consequenziali. Sindaco, entro il 31 marzo, se ci riesce, si trovi una maggioranza”. Parole, che tra le fila forziste, sembrano quasi mettere il catenaccio alla porta, almeno quella che avrebbe dovuto accogliere l’ingresso di Salvatore Sammito, che a questo punto difficilmente si vestirà di azzurro. Nel centrodestra, però, sono arrivati violenti affondi contro la giunta dal capogruppo di Noi con l’Italia Vincenzo Cirignotta. “Il sindaco Messinese verrà ricordato come il peggiore da quando è entrata in vigore la legge sull’elezione diretta del primo cittadino – ha attaccato – l’assessore Melfa doveva essere il coniglio estratto dal cilindro che avrebbe risolto i problemi della giunta e invece se ne andato dopo appena tre mesi. Il consenso non si cerca distribuendo prebende. Siete arroganti e avete fallito su tutti i fronti. In tre anni, avete consentito l’affidamento diretto da dieci milioni di euro sui rifiuti, scegliendo la soluzione delle proroghe. Siete interessati solo all’industria, al gas e a poco altro. Ricordatevi però che l’industria puzza, il gas puzza, l’illuminazione piace ai privati ma non tutti resistono all’odore dei soldi”. Messaggi molto duri quelli arrivati dai banchi di Noi con l’Italia, dato che negli scorsi giorni lo stesso Cirignotta ha sollevato l’ipotesi che l’illuminazione pubblica possa essere appaltata ai privati.

Il sindaco non fa passi indietro. Il Pd, almeno per ora, è compatto nel contestare la giunta ed ha votato il documento di critica. “Anzitutto – ha esordito Guido Siragusa – vorrei evitare di far passare l’ex assessore Maurizio Melfa come un eroe. Non lo è. Voleva solo far parte della giunta. Il sindaco, adesso, è solo. Ricordo, al momento dell’elezione, il suo arrivo in municipio. L’avete quasi occupato insieme alla gente che vi sosteneva. Poi, però, ha scelto di andare dietro alle sottane di un’unica persona e ha rotto con il Movimento cinque stelle. Ha fondato Sviluppo Democratico, senza risultati. Tutti la abbandonano. Questo sindaco, però, non è stato eletto come podestà. Se non cambierete registro, la invito a dimettersi”. Una linea fatta propria dall’altro dem Salvatore Gallo. “Mai nessun sindaco, in meno di tre anni, aveva  cambiato dieci assessori – è intervenuto – scarso nell’azione amministrativa ma soprattutto mal consigliato da chi lo circonda e lo porta sempre a sbattere. Abbia un atto di orgoglio e si dimetta, mandando a casa anche il consiglio comunale”. Un giudizio del tutto negativo è arrivato dal capogruppo di Energie per l’Italia Luigi Di Dio, che si iscrive a quel centrodestra che è all’opposizione di Messinese. “Leggo spesso di Gela che cambia – ha attaccato – ma in peggio. Sono trascorsi tre anni senza alcun frutto. La città si trova in uno stato disastroso e per giunta assistiamo a cadute di stile che lasciano il segno. Non ci sono risultati su nessun fronte. A questo punto, mi auguro che chi ha ricevuto incarichi da questa giunta riesca ad approvare il pef e le tariffe Tari”. Il consiglio, a differenza di quello che ci si poteva attendere fuori dal municipio, non viaggia affatto sulla stessa frequenza politica. La seduta che avrebbe dovuto affossare il sindaco è servita invece ad aprire varchi e gli alleati in aula Messinese se li può pure trovare. L’ipotesi di una nuova mozione di sfiducia, però, non è stata messa da parte dall’indipendente Angela Di Modica. “Non è vero che a dicembre qualcuno ha boicottato la mozione di sfiducia – ha spiegato – non c’era la volontà di votarla. Io ho subito chiesto di ripresentarla, anche il giorno successivo. Ma questo non è avvenuto. Il sindaco dovrebbe fare un passo indietro e dimettersi. Se c’è la volontà i consiglieri possono presentare una nuova mozione”. Messinese, con al fianco i fidati Simone Siciliano e Fabrizio Morello, passi indietro non ne farà. “Non ho mai sminuito il consiglio comunale – ha detto – noi lavoriamo contro chi vorrebbe sfasciare tutto. Siamo qui per limare le contrapposizioni ma non accetto che la frittata venga rivoltata da persone che conoscono bene la situazione”. Il documento di bocciatura, la solita, è passato ma Messinese e i suoi potranno rispondere ai primi approcci di intesa, sempre “nell’interesse della città”. In aula, si tornerà domani sera.

1 commento

  1. Secondo me solo pochi coerenti e sinceri ,come quelli che hanno detto no al documento, si salvano da questo consiglio,tutto il resto scimmiotta la politica che purtroppo vede fare ai più grandi in televisione a livello regionale e nazionale.Parole e azioni che servono solo a coprire le vere intenzioni e il poco interesse per i problemi della città.

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