“Leggere libera tutti”, i DSA e la legge 170 nelle scuole locali

 
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Gela. Il numero dei soggetti con disturbi dell’apprendimento è in continuo aumento ed è necessaria la formazione di famiglie e insegnanti che riescono a coglierne i segni e che sono così in grado di aiutare gli studenti trovando il giusto metodo per l’apprendimento.

In occasione dell’8° settimana nazionale della dislessia nell’aula magna dell’istituto Ettore Romagnoli si è tenuto il secondo convegno provinciale dal titolo “LEGGEre libera TUTTI, diritti verso l’apprendimento”.

Il titolo accattivante, che ricorda il gioco a cui tutti abbiamo giocato da bambini, è stato il punto di partenza del convegno a cui hanno partecipato insegnanti e genitori e che ha visto alternarsi relatori che quotidianamente lavorano con i soggetti con DSA. Il direttore dell’unità operativa complessa di psicologia  dell’ oasi Maria SS di Troina Serafino Buono ha parlato degli aspetti psicologici che interessano i soggetti con DSA.

Antonella Trentin , del comitato lavoro Associazione Italiana Dislessia ha spiegato come negli ultimi anni ci sia stato un  calo di interesse da parte della classe politica ma anche degli insegnanti nei confronti di questi studenti.

L’obiettivo del convegno è quello di fare il punto della situazione sulle criticità nell’attuazione della legge 170/2010nelle scuole italiane, sugli aspetti emotivi e sui profili cognitivi dei soggetti con DSA.

“Riuscire a portare questo appuntamento a Gela per il secondo anno consecutivo ci riempie di orgoglio-  ha dichiarato Mariangela Tandurella- vogliamo continuare a lavorare per il bene dei nostri studenti e vogliamo essere sempre più vicini alle famiglie.”

Marco Leonardi, psicologo, presidente Aid della sezione di Caltanissetta e coordinatore Airipa Sicilia ha dichiarato che la percentuale dei ragazzi dislessici nel nostro territorio si aggira intorno all’8%. “La settimana della dislessia è un momento importantissimo per l’associazione. Questa mobilitazione nazionale ci permette di parlare di disturbi dell’apprendimento avviando una sensibilizzazione che va a rompere quei taboo ancora presenti nella società e all’interno delle famiglie” ha concluso Leonardi.

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